Luciana Littizzetto torna al centro delle polemiche. Durante la sua ultima apparizione a Che Tempo Che Fa, la comica torinese ha ironizzato sulla storia militare italiana, definendoci un popolo che fa “cagarissimo” in guerra. Un’uscita che ha indignato molti, soprattutto perché offende chi ha combattuto e dato la vita per l’Italia. Ma non solo, è vero che è una comica e non una “storica” e, come tale, deve far ridere, ma dimostra una conoscenza della storia quantomeno lacunosa.
Italia: una storia di sconfitte? Ecco i fatti
Secondo la Littizzetto, l’Italia avrebbe collezionato più sconfitte che vittorie, citando Caporetto, la campagna di Grecia e la campagna di Russia. Peccato che questa narrazione sia non solo parziale, ma anche fuorviante. L’Italia ha vinto la guerra italo-turca (1912), la Prima Guerra Mondiale (1918), la guerra d’Etiopia (1936) e la Guerra di Spagna (1939). Caporetto fu una sconfitta, certo, ma all’interno di un conflitto che alla fine abbiamo vinto con la battaglia di Vittorio Veneto. Anche i numeri forniti dalla Littizzetto sono errati: i morti italiani nella Seconda Guerra Mondiale furono 330.000 militari e 85.000 civili, non “più di seicentomila” come affermato dalla comica.
L’articolo 11 della Costituzione: un’altra lezione sbagliata
Non solo un errore storico, Luciana Littizzetto ha deciso di spiegare male la Costituzione, affermando che l’Italia ripudia la guerra e che sostiene solo le organizzazioni internazionali che promuovono la pace. Peccato che l’articolo 11 reciti testualmente: “l’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Un dettaglio non da poco, che cambia completamente il senso del discorso.
Satira o disinformazione? Il limite della decenza
La satira ha il diritto di essere irriverente, ma quando diventa disinformazione, smette di essere satira. È legittimo criticare, ma offendere la memoria di chi ha combattuto per la nostra nazione è inaccettabile.
Luciana Littizzetto dovrebbe almeno scusarsi con i caduti italiani.