Anche questo sabato, per il sesto sabato di fila, le mascherine tricolori sono scese in piazza a Torino e in tutta Italia, chiedendo le dimissioni di Giuseppe Conte e il ritorno alle elezioni. Il “1 atto” è stato fatto addirittura in piena fase 1, in una Torino deserta. I numeri sono aumentati ogni volta fino ad oggi, sul piazzale dello stadio “grande Torino”, in cui un centinaio di persone munite di mascherina tricolore, microfono da cui viene letto il comunicato e fumogeni tricolori hanno manifestato rispettando le norme anti-covid e, alla fine, intonato l’inno d’Italia.
Le mascherine tricolori, forti dei successi ottenuti in questi sabati di manifestazioni e avendo coinvolto molte categorie lavorative e non, annunciano anche una grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma a giugno. “Siamo pronti ad organizzare nelle prossime settimane una grande manifestazione nazionale unitaria”, si legge nel comunicato diffuso oggi. “Siamo cittadini, genitori, lavoratori, imprenditori, disoccupati, partite Iva e rappresentanti delle categorie più colpite come ristoratori, albergatori, baristi, imprese di noleggio con conducente, autodemolitori, tassisti, edili, ambulanti”, sottolineano le Mascherine Tricolori esprimendo le ragioni della protesta.
Di sicuro è una forma di protesta di cui si parla meno, ma che, numeri alla mano, ha coinvolto sempre più persone in oltre 100 piazze d’Italia. Non è poco senza copertura da politici o eletti vari. C’è anche da dire che, rispetto alle altre manifestazioni di cui si è parlato in settimana, sono anche gli unici ad aver rispettato le norme e non aver causato problemi di ordine pubblico (tranne delle tensioni sotto il Parlamento a Roma un paio di settimane fa). Un buon inizio sicuramente che guarderemo con interesse per vedere come andrà a finire la manifestazione nazionale e apartitica di Roma.