Lo chiamano “super green pass”, perchè da venerdì 15 ottobre 2021 chi non ne è in possesso avrà molte altre limitazioni rispetto al periodo precedente. E’ ormai nelle nostre vite, ma ora tutti i lavoratori del settore pubblico e privato dovranno possedere la certificazione verde Covid-19.

Cosa cambia però con l’estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori? In caso di smart working è necessario? Le multe previste per datori di lavoro e dipendenti quali saranno? Proviamo a rispondere a tutte le domande che stanno infuocando il web.

Il “super green pass” obbligatorio, ecco tutte le regole dal 15 ottobre

Il QR Code che permetterà agli italiani di lavorare viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente, ma bisogna aver effettuato almeno la prima dose di vaccino (oppure il vaccino monodose da 15 giorni). E’ concesso ovviamente a chi ha completato il ciclo vaccinale. In alternativa, bisogna risultare negativi a un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti o a un test antigenico rapido nelle 48 ore precedenti. Per ottenere il green pass si può anche essere guariti dal covid (nei sei mesi precedenti).

Come averlo e quanto dura

Per chi ha la prima dose di vaccini che ne richiedono due, il green pass è valido a partire dal 15° giorno dalla somministrazione, fino alla dose successiva. In caso di ciclo completo di vaccinazione (sia per i monodose che per i vaccini a due dosi), la certificazione ha validità per circa nove mesi. Il tampone negativo con il nuovo decreto è esteso a 72 ore di validità (per i tamponi molecolari). Mentre solo 48 ore di validità per chi effettua il test antigenico. Chi è guarito dal covid, il qr code vale invece 6 mesi.

Quando serve la certificazione verde

Il green pass è ormai richiesto per accedere a feste e cerimonie civili e religiose. Per accedere alle Rsa. Nei ristoranti al chiuso e per gli spettacoli, nonchè per gli eventi sportivi. E poi musei, piscine, palestre e centri benessere. E ancora per sagre e fiere, convegni. Per i parchi di divertimento e i centri culturali, le sale scommesse e i concorsi pubblici.

Nei trasporti è necessario su aerei e navi (escluso il traghetto dello Stretto di Messina). Per i treni e gli autobus che collegano più di regioni. Da venerdì 15 ottobre, come ormai sappiamo, tutti i lavoratori del settore pubblico e privato dovranno averlo.

Eventuali esenzioni al green pass

Sono esenti alle regole suddete tutti i bambini sotto i 12 anni. I soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione (certificati dal medico).

Scuole e all’università

Fino al 31 dicembre 2021 rimane l’obbligo. Chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche è tenuto ad averlo. Questa disposizione non si applica solo ai bambini sotto i 12 anni, esenti dalla campagna vaccinale. L’obbligo vale per chiunque debba accedere negli istituti, compresi fornitori e genitori. Se il green pass di un insegnante dovesse scadere durante le lezioni, il professore non dovrà essere allontanato dalla scuola, vale solo all’ingresso. Gli studenti dei corsi di formazione saranno equiparati ai lavoratori, quindi dovranno avere la certificazione verde dal 15 ottobre.

Super green pass e smart working

Il proprio lavoro non potrà essere svolto in smart working per ovviare alla mancanza del green pass. La linea del Governo sembra è chiara: la mancanza di certificazione non deve diventare una scusa per lavorare da remoto. Se però, per esigenze del datore di lavoro, il dipendente deve lavorare in smart working, il green pass non è richiesto.

Sul lavoro

L’obbligo riguarda tutti i lavoratori.
I lavoratori privati sono tenuti a possedere e ad esibire su richiesta il green pass per accedere ai luoghi di lavoro. Gli artigiani (come gli idraulici, i tecnici, gli elettricisti, i muratori, ecc) non potranno essere “controllati” dai padroni di casa perché non sono considerati datori di lavoro. Ma il Governo specifica che, se vorranno, potranno richiederne l’esibizione. In caso di colf e badanti, i datori di lavoro hanno invece l’obbligo di verificarlo.

Il titolare dell’attività deve controllare i propri dipendenti, ma non deve richiederlo ai clienti.

Le multe e le sanzioni

Il datore di lavoro deve organizzarsi per controllare il proprio staf. La multa che rischia, in caso contrario, è tra i 400 e i 1.000 euro. Le aziende possono organizzare i controlli anche a campione, ma almeno per il 20% dei dipendenti. Il lavoratore in caso di mancanza sarà considerato assente ingiustificato senza diritto allo stipendio. Fino alla presentazione del super green pass. Le sanzioni per i dipendenti senza qr code valido vanno da 600 a 1.500 euro. A cui aggiungere eventuali ulteriori sanzioni previste dai contratti collettivi di settore. I giorni di assenza non concorreranno alla maturazione delle ferie, comportando anche la perdita della relativa anzianità.

Il lavoratore può essere sospeso?

Sì. Nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata. Il datore di lavoro potrà quindi sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione. Il datore di lavoro dovrà poi effettuare anche una segnalazione alla Prefettura, per la sanzione amministrativa.

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