Resta in carcere il leader del centro sociale Askatasuna di Torino, Giorgio Rossetto, arrestato lo scorso 10 marzo dalla Digos del capoluogo piemontese. Durante un blitz che ha portato all’esecuzione di una serie di misure cautelari nei confronti di antagonisti accusati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata commessi in occasione di varie manifestazioni, in città e in Val di Susa. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame.

Esce dal carcere invece Umberto Raviola, anche lui militante di Askatasuna, che finisce ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Per gli altri indagati restano gli obblighi di firma e i domiciliari.

Ad alcuni di loro, compreso Giorgio Rossetto, è stato anche revocato il reddito di cittadinanza. Il leader di Aska, durante l’interrogatorio di garanzia non ha risposto alle domande. Limitandosi soltanto a respingere la sua raffigurazione come “il Putin della Val di Susa”. La procura intanto intende procedere contro Askatasuna anche per associazione sovversiva. Reato sul quale spetta ora all’autorità giudiziaria prendere una decisione.

Rispondi