(Adnkronos) – Nell'headquarter milanese di L’Oréal Italia è andata in scena la nuova edizione di 'L’Oréal for the future day', un evento aperto al pubblico che si è posto l’obiettivo di illustrare la politica di sostenibilità sociale e ambientale del gruppo leader nella cosmetica mondiale. L’evento ha fatto il punto su quelli che sono i risultati ottenuti fino ad ora grazie al programma 'L’Oréal for the future' e quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere.
All’evento hanno partecipato, in presenza o da remoto, Alexandra Palt, chief corporate responsibility officer e ceo Fondation L’Oréal, Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia. Andre Brice, global vp sustainable packaging and development del gruppo L'Oréal, Celine Godard, l4tf/gs tools & analysis group leader, Simone Targetti Ferri, chief sustainability officer L'Oréal Italia, Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente, Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, e Vincenzo Sebastianelli, business line director and field marketing & officer professional solution, Gaia Contu, divulgatrice scientifica. Il gruppo L’Oréal, leader nel settore della cosmetica con 37 brand internazionali che operano in quattro aree di mercato differenti dalla farmaceutica al mass market, dal lusso ai saloni professionali, ha adottato negli ultimi anni una politica molto ambiziosa sulla sostenibilità che va sotto il nome di 'L’Oréal for the future'. Il programma guarda al futuro con obiettivi tangibili e verificabili e una roadmap al 2030 su clima, acqua, biodiversità e risorse naturali, in conformità con ciò che richiedono gli esperti scientifici e ciò di cui ha bisogno il nostro pianeta. "Crediamo di avere un doppio ruolo da svolgere nella società -ha detto Alexandra Palt, chief corporate responsibility officer e ceo Fondation L’Oréal, nel suo speech iniziale-: realizzare una transizione giusta e sostenibile per noi stessi e per il nostro ecosistema e, soprattutto, contribuire ad affrontare le sfide del pianeta". "L’Oréal -ha aggiunto Simone Targetti Ferri, chief sustainability officer L'Oréal Italia- è profondamente impegnata nella sostenibilità sociale e ambientale. Abbiamo una roadmap che prevede dei piani di trasformazione ecosostenibile. È fondamentale coinvolgere e sensibilizzare il consumatore verso scelte responsabili. Una delle sfide che porteremo avanti è quella del refill e per farlo il ruolo dei consumatori è molto importante". "Vogliamo che i nostri prodotti abbiano un impatto sempre più basso -ha dichiarato Andre Brice, global vp sustainable packaging and development del gruppo L’Oréal-. In quasi il 100% dei casi siamo riusciti a raggiungere i risultati che ci eravamo prefissati e a essere circolari. Il 26% del packaging dei nostri prodotti, inoltre, non proviene da plastica fossile". "Vogliamo contribuire a rispettare i limiti del pianeta stabiliti dall’Onu con l’agenda 2030 -ha commentato Celine Godard, l4tf/gs tools & analysis group leader di L’Oréal.- Ci siamo concentrati a raggiungere un eco design dei prodotti del 100% e vogliamo che il 95% degli ingredienti sia circolare su base minerale". Nel contesto delle crescenti sfide in ambito ambientale e sociale, L’Oréal ha deciso di accelerare la propria trasformazione verso un modello che rispetti i limiti del pianeta e rafforzi gli impegni verso la sostenibilità e l’inclusione: – trasformare le attività di L’Oréal per rispettare i limiti del pianeta: entro il 2025 tutti i siti L’Oréal diventeranno 'carbon neutral' migliorando l’efficienza energetica e utilizzando il 100% di energia rinnovabile; entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata per il packaging dei prodotti L’Oréal sarà ottenuto da materiali riciclati o di origine biologica; entro il 2030 L’Oréal ridurrà del 50% rispetto al 2016 il totale delle emissioni di gas effetto serra per prodotto finito;
– contribuire a risolvere le sfide del pianeta, sostenendo gli urgenti bisogni in ambito ambientale e sociale, attraverso un piano senza precedenti lanciato a maggio 2020: L’Oréal ha stanziato 150 milioni di euro per gestire urgenti tematiche ambientali e sociali.
Al fine di permettere ai consumatori di operare scelte più sostenibili, L’Oréal ha sviluppato un meccanismo di etichettatura che riporta l’impatto ambientale e sociale dei prodotti (product environmental & social impact labelling). Basato su una scala da A a E, è stato sviluppato grazie al supporto di esperti scientifici indipendenti, verificato da un revisore indipendente e verrà progressivamente applicato a tutti i brand e a tutte le categorie di prodotto. Il Gruppo ha quindi definito nuovi obiettivi quantificabili per il 2030 volti a combattere il cambiamento climatico ma ha anche deciso di andare oltre, occupandosi di tre principali questioni ambientali: preservare la biodiversità, gestire le risorse idriche in modo sostenibile e utilizzare le risorse con un approccio circolare. Per assicurare che le proprie attività rispettino un pianeta in cui le risorse sono limitate e siano eque per le comunità in cui opera, L’Oréal non solo ridurrà i propri impatti ambientali diretti, ma diminuirà anche gli impatti di tutte le attività, incluse quelle dei fornitori e dei consumatori. L’Oréal ha deciso come prima cosa di affrontare l'impatto ambientale dei suoi siti di produzione e dei suoi centri di distribuzione perché proprio da questo può partire un processo di trasformazione. Dal 2005 il Gruppo ha ridotto le emissioni di Co2 dei propri impianti e centri di distribuzione del 91% in termini assoluti, superando l'obiettivo iniziale del 65% entro il 2020, mentre il volume di produzione è aumentato del 45% nello stesso periodo.
Alla fine del 2022, L'Oréal aveva 110 siti a zero emissioni di carbonio (il che significa che usano il 100% di energia rinnovabile), tra cui 22 stabilimenti. Tra questi quello italiano di Settimo Torinese, un’eccellenza in termini di sostenibilità che ha già raggiunto il traguardo delle zero emissioni nel 2015. Nel 2022, il 97% dei prodotti nuovi o rinnovati di L'Oréal aveva un profilo ambientale e sociale migliorato. Nel 2022, 85.544 persone hanno ottenuto l'accesso all'occupazione attraverso il programma 'solidarity sourcing'. Nel 2022, L'Oréal ha ottenuto un punteggio 'A' in tutte e tre le classifiche Cdp – combattere il cambiamento climatico, gestire l'acqua in modo sostenibile, preservare le foreste. Questo ci rende l'unica azienda al mondo ad aver ricevuto questo riconoscimento per 7 anni di fila. L'Oréal si impegna a garantire a tutti i collaboratori un salario che permetta loro di vivere in maniera dignitosa. Ma non basta, per questo L’Oréal si impegna a garantire che entro il 2030 anche il 100% dei dipendenti dei fornitori strategici riceva un salario dignitoso. Il Gruppo ha sviluppato insieme ai fornitori il programma di 'solidarity sourcing', attraverso il quale una parte degli acquisti globali del Gruppo sono indirizzati a fornitori che danno a persone normalmente escluse dal mercato del lavoro l'accesso al lavoro e un reddito. Questo programma include aziende che impiegano persone provenienti da comunità svantaggiate e aziende che in genere non possono avere accesso a grandi gare d'appalto di società multinazionali.
Nel 2022 L’Oréal ha realizzato 401 progetti in 70 Paesi aiutando 85.544 beneficiari ad accedere al lavoro.
—sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)