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Due centri di riferimento, uno per la chirurgia robotica della tiroide, l'altro il trattamento dell’amiloidosi cardiaca, una malattia rara, e poi il traguardo di oltre 1000 riperfusioni cerebrali per il trattamento dell'ictus. La sanità in Abruzzo fa passi avanti. L'ospedale de L’Aquila entra nel ristretto numero dei centri italiani della chirurgia della tiroide praticata col robot, diventando un centro di riferimento dei pazienti residenti in altre province e Regioni. "L’ospedale di L’Aquila in poche settimane è diventato un polo di attrazione per utenti da altre regioni, dal momento che attualmente, in Italia, la tiroide viene trattata con robot solo da strutture d’eccellenza come Modena e Pisa – riferisce l'Asl 1 Abruzzo – dall’ospedale di Baggiovara, in provincia di Modena, in virtù di una collaborazione sono state poste le basi per assicurare la formazione dei chirurghi aquilani nell’uso del robot e per dare un forte impulso all’attività che in pochi mesi ha portato a risultati importanti. Tra l’altro, la recente messa a disposizione del secondo robot chirurgico, da parte della direzione Asl, ha permesso di incentivare ulteriormente la formazione di nuovi chirurghi, ponendo le basi per la nascita di una seconda generazione di operatori della robotica".  L’ospedale di Pescara ha raggiunto il traguardo di 1000 procedure per i trattamenti di riperfusione cerebrale dell'ictus, trombolisi sistemica e trombectomia meccanica. "Un successo condiviso – sottolinea l'Asl di Pescara – tra la Radiologia interventistica diretta da Vincenzo Di Egidio e la Neurologia d’urgenza e Stroke Unit diretta da Maria Vittoria De Angelis. Questo risultato è soprattutto frutto di un lavoro di squadra che vede coinvolte con la Radiologia e la Stroke Unit, diverse unità operative: il 118 diretto, il pronto soccorso, il Laboratorio analisi, la Terapia intensiva ed Anestesiologia, il blocco operatorio".  
La cardiologia dell’ospedale di Avezzano (L'Aquila) diventa Centro di riferimento regionale per il trattamento dell’amiloidosi cardiaca, una malattia rara. Il riconoscimento è arrivato recentemente dalla Regione e consentirà al presidio avezzanese di svolgere un ruolo di primo piano nel trattamento della specifica patologia a livello regionale. In Abruzzo, infatti, attualmente c’è un solo centro, situato nella costa, abilitato alla cura della malattia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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