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E se il segreto per la perdita di peso risiedesse semplicemente nella consistenza del cibo? Sono partiti da questa suggestione i ricercatori dell'Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, che hanno condotto uno studio sui cibi croccanti, arrivando alla conclusione che aiutano a mangiare meno e a favorire la perdita di peso. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sull''American Journal of Nutrition', è sicuramente 'piccolo', essendo solo 50 i partecipanti, osservati per un ristretto arco di tempo. Dunque – come sottolineano gli stessi ricercatori – è necessario replicare questo lavoro per un periodo di tempo più lungo. Ma la ricerca conferma, con risultati alla mano, il concetto, noto che il tempo di masticazione gioca un ruolo importante sul senso di sazietà, e dunque sulla quantità di cibo che si assume e sul relativo introito calorico.  Alla base dello studio l'idea di far consumare ai volontari quattro tipi di pranzi simili in termini di gusto, soddisfazione e calorie (l'assunzione per tipo di pasto era la stessa), ma con consistenze e gradi di lavorazione diversi. Alcuni di questi pasti erano composti da riso, insalata croccante, un petto di pollo e per dessert una mela fresca e uno yogurt denso e non aromatizzato. Altri pasti prevedevano bocconcini di pesce (più morbidi), purè di patate e insalata di cavolo. E mango morbido in scatola con yogurt aromatizzato. Osservandoli, gli scienziati si sono resi conto che per il pasto più solido dei due i volontari impiegavano più tempo a masticare, mangiavano meno velocemente e si saziavano più rapidamente. Se entrambi i pasti contenevano la stessa quantità di calorie, lo studio sottolinea che nel pasto più croccante sono state consumate il 26% in meno di calorie (circa 300 calorie in meno). Questo per il semplice motivo che coloro che lo consumavano erano meno affamati, mangiando più lentamente, e quindi mangiavano in quantità minori. Tra il pasto meno elaborato e il pasto più elaborato, l'apporto calorico era quindi molto diverso: da 483 a 790, semplicemente a causa della velocità di ingestione. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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