(Adnkronos) – “Sono giornate che profumano di appartenenza, vedervi così orgogliosi con le nostre bandiere mi ripaga di tutto il lavoro fatto per il bene di questa nazione”. Lo dice Giorgia Meloni, da placo di Atreju, rivolgendosi “alla comunità di Atreju”. “Noi siamo stati gli artefici del nostro destino”. dice, sottolineando che “questo è il luogo in cui le idee, tutte le idee, hanno diritto di cittadinanza. Questo è il luogo in cui dove Nietzsche e Marx si davano la mano direbbe Antonello Venditti cioè dove le identità si sfidano rispettandosi”. 

 

Quindi un attacco al centrosinistra che, dice, “si porta sfiga da solo”. “Ogni volta che a sinistra parlano male di qualcosa va benissimo. Cioè: parlano male di Atreju ed è l’edizione migliore di sempre; parlano male del governo, il governo sale nei sondaggi; hanno tentato di boicottare una casa editrice, è diventata famosissima. Insomma, si portano da soli una sfiga che manco quando capita la carta della pagoda al Mercante in fiera, visto che siamo in clima natalizio, allora grazie a tutti quelli che hanno fatto le macumbe”. 

Ringraziando i tanti leader dell’opposizione che hanno partecipato anche quest’anno alla kermesse – tra cui Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Riccardo Magi, Luigi Marattin – Meloni lancia quindi una stoccata a Elly Schlein, “che con il suo nannimorettiano ‘mi si nota di più se vengo e me ne sto disparte o se non vengo per niente’ ha comunque fatto parlare di noi. La cosa divertente è che il campo largo lo abbiamo riunito noi ad Atreju e l’unica che non si è presentata è quella che dovrebbe federarli…”. “Questo è il luogo in cui il valore delle persone si misura solo sui contenuti e chi scappa dimostra di non avere quei contenuti”, ha aggiunto Meloni. 

 

Palrando delle elezioni regionali, Meloni riconosce che “molti sperano che il dibattito tra i partiti della maggioranza finisca per degenerare, per mandare il governo a casa, però qualcosa mi dice che non accadrà. Come non è accaduto tutto quello che la sinistra ha preconizzato in questi anni prima di dover drammaticamente fare i conti con la realtà. L’ultimo in ordine di tempo era il famoso 5 a 1 che dovevano infliggerci alle elezioni regionali. Ci speravano così tanto che si sono giocati ogni carta possibile, dal riconoscimento dello Stato di Palestina se avessero vinto nelle Marche, fino all’esenzione dal bollo auto se avessero vinto in Calabria, roba che Cetto Laqualunque, in confronto era Otto von Bismarck. Però non è andata così. È andata che a mettere fine alla guerra in Palestina è stato l’odiato Donald Trump e le regionali sono finite come erano partite, cioè 3 a 3 palla al centro. E quindi ragazzi, ritentate, sarete anche stavolta più fortunati”. Lo dice Giorgia Meloni dal palco di Atreju. 

 

 

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