(Adnkronos) –
"Il problema non è il fenomeno migratorio in sé, ma l'effetto mediatico che ha sulla nostra isola". Giandamiano Lombardo, presidente di Federalberghi Lampedus
a, lo dice senza giri di parole: "Qui l'unica invasione è quella raccontata dai media, nelle immagini veicolate da giornali e tv che in questi anni hanno trasformato Lampedusa in un hotspot a cielo aperto. Niente di più falso", spiega all'Adnkronos. La conseguenza? "Lei andrebbe in vacanza in un posto in cui si consumano tragedie e lutti? Il rischio è che l'economia della nostra isola, che si fonda proprio sul turismo, venga irrimediabilmente danneggiata. Lampedusa rischia di soffocare". L'accoglienza non è in discussione. "Siamo avamposto dell'Europa e da sempre sappiamo cosa vuol dire aiutare chi arriva qui fuggendo da guerre e povertà, ma è necessario che le istituzioni si rendano conto che Lampedusa è un'isola italiana, non una colonia".  Da oltre 30 anni i lampedusani convivono con i flussi migratori. "Non è certo un'emergenza – puntualizza – ma un fenomeno strutturale, eppure nessun Governo, né di destra né di sinistra, ha fatto nulla per mettere in sicurezza questa piccola comunità". A partire dai trasporti. "L'isola è collegata alla terraferma con navi fatiscenti – denuncia Lombardo -, non degne di un Paese civile e che, tra l'altro, vengono usate anche per trasferire i migranti in Sicilia. Così turisti in cerca di relax e disperati che nei loro volti e nei loro corpi portano il segno delle tragedie vissute nei Paesi d'origine da cui sono fuggiti viaggiano insieme. Ancora una volta l'immagine è quella di un'isola terra di tragedie ed emergenze. Un'immagine che stride con un luogo di vacanza. Sappiamo di essere una terra di frontiera, conosciamo il peso dell'accoglienza e possiamo dare lezioni di umanità al mondo intero. Ma non possiamo accettare di essere abbandonati. La solidarietà a parole non basta più, servono atti concreti". Che passano da una "diversa promozione" della più grande delle Pelagie per cancellare "il brand 'Lampedusa-immigrazione' utile ai partiti per fare politica sulla nostra pelle".  Un primo passo sarebbe una nave ad hoc per il trasferimento dei migranti. "Vorremmo che si evitasse la commistione nei trasporti, basterebbe un mezzo dedicato. Una cosa semplice se si avesse rispetto della comunità e delle persone", aggiunge il presidente di Federalberghi Lampedusa. L'auspicio per i mesi futuri, quando le condizioni del mare favoriranno le traversate dei barchini carichi di migranti dal Nord Africa, è che "i trasferimenti continuino a essere immediati, come è avvenuto negli ultimi tempi, perché l'hotspot sia rapidamente svuotato e la dignità di chi arriva assicurata" e che "la nostra isola non subisse più il disagio di essere agli occhi del mondo 'l''isola dei migranti'".  Insomma, un'immagine nuova di Lampedusa ma non solo. Per il numero uno degli albergatori di Lampedusa occorre anche un aiuto concreto alle imprese. "Una f
iscalità di vantaggio legata proprio all'emergenza migranti – conclude Lombardo -. Ci aiuterebbe a mitigare i costi e a essere più competitivi sul mercato, scongiurando la deriva economica. Lampedusa, per la propria posizione geografica, ha come competitor i Paesi del Nord Africa, ma noi abbiamo i costi dell'Italia, maggiorati in quanto isola. Non sarebbe giusto creare una compensazione? Mi auguro che i nostri politici prendano coscienza che c'è un'isola che da anni sostiene il peso di un dramma umanitario. Spot e parole non bastano più, ora aspettiamo azioni concrete".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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