Yukio Mishima – di cui quest’anno ricorre il cinquantenario della morte – per tutto il corso della sua breve vita, ha fortemente voluto che la propria opera venisse declinata alla luce dell’azione, del gesto muscolare, teso verso una Bellezza assoluta, inimmaginabile. per tutto il corso della sua breve vita, ha fortemente voluto che la propria opera venisse declinata alla luce dell’azione, del gesto muscolare, teso verso una Bellezza assoluta, inimmaginabile.
Yukio Mishima, pseudonimo di Kimitake Iraoka, nasce a Tōkyō il 14 gennaio 1925 e muore il 25 novembre 1970 compiendo seppuku, il suicidio rituale dei Samurai. È considerato uno dei massimi scrittori giapponesi.
Era ossessionato dalla purezza, dalla cura del corpo, dal rapporto tra erotismo e morte, dal culto del «sole della morte», dalla ricerca di un’ascesi possibile nel secolo che aveva abiurato all’assoluto. Dall’odio per la democrazia e per il materialismo.
Volle indossare i panni di un antico samurai e di un San Sebastiano, trafitto dagli strali di una società che sorrideva mentre tramontava.
Il valore intrinseco della lettera non poteva bastargli, era semmai la parte certo non secondaria di un insieme convulso, tempestoso, nevrotico, che gli permetteva di recidere il corpo rozzo della non vita che lo circondava. Dopo la clamorosa messa in scena del suicidio rituale, Mishima divenne di colpo tutt’altro che un esile mito. Quell’evento indusse molti alla lettura o alla rilettura dei romanzi e il fascino dell’autore si allargò a dismisura e in più direzioni.
In questo libro vengono raccolte, per la prima volta al mondo, le frasi tratte dalle sue opere e dai suoi discorsi, per creare una sorta di manuale per moderni guerrieri, per uomini e donne dallo spirito indomito e poetico, capaci di riflettere e agire al tempo stesso. Più di un semplice aforismario, perché ogni pagina è un’ispirazione, un moto dell’anima che si accende furioso ed estatico dedicato all’ultimo samurai del Giappone, all’ultimo martire della bellezza, che nella Bellezza ha dissolto la sua vita.
[…] E’ stato anche scritto un libro sul tema, ne avevamo parlato. […]
[…] è la prima volta che su queste pagine parliamo del poeta giapponese. Due nostri link su Mishima: il libro e il ricordo del suo suicidio […]