(Adnkronos) – “Dall’indagine emerge che le abitudini di mobilità degli italiani di fatto non cambiano, può cambiare il modo di soddisfare il bisogno di mobilità ma il bisogno rimane lo stesso. Gli italiani sono attaccati all’auto, più del 70% degli spostamenti che effettuano sono fatti in auto perché è il mezzo più conveniente e flessibile in assoluto”. Lo ha detto Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company, in occasione dell’evento ‘Pay per Use, muoversi in un mondo che cambia’, in cui è stata presentata l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company.  “Emerge anche che l’operazione transizione è riuscita ma nella direzione ‘sbagliata’. In 10 anni siamo passati dal 56-58% di immatricolato diesel, al 60% di auto a benzina. Anziché andare verso le motorizzazioni alternative – spiega Di Loreto – il consumatore ha scelto di preferire il veicolo a benzina. Questo dovrebbe far riflettere, perché il diesel di fatto è sceso a percentuali molto piccole ma le emissioni di Co2 delle auto immatricolate continuano ad aumentare. Questo significa che l’obiettivo era sbagliato. Lancio quindi una piccola provocazione: siamo sicuri che sia la Co2 e solo la Co2 il dato effettivo da controllare e da monitorare per una reale ed effettiva transizione green?”. Dal punto di vista delle immatricolazioni “il mercato dell’auto si sta riprendendo ma è ancora sotto le soglie delle pre-pandemia – sottolinea – il 2023 ha visto un aumento del 19% delle immatricolazioni rispetto al 2022 ma siamo sempre a -17% rispetto ai livelli pre pandemici. Sicuramente l'andamento è positivo”.  “L’anno scorso la quota di auto full electric era circa del 4,2%, con grande preponderanza di vetture medie e grandi. Quindi quel 4% è una media che non dà effettivamente contezza della diversità e che, comunque, sfata il mito comune della piccola utilitaria da città, che non esiste in realtà. Il primo trimestre del 2024 ha dato un'ulteriore estremizzazione a questa fotografia – conclude Di Loreto – la quota di full electric è scesa al 2,9%, continuando il trend di decrescita, ma le compatte sono di fatto sparite. Quindi è quasi tutto vetture medie e vetture grandi, addirittura anche le medio grandi sono calate”.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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