Si nascondeva a Barcellona, in Spagna. Vittorio Raso, chiamato “esaurito” e considerato un personaggio di spicco della Ndrangheta radicata a Torino. Era finito sotto indagine per storie di usura ed estorsione, soldi che servivano a finanziare la ‘ndrangheta e sostenere i boss detenuti.
Raso, vicino alla famiglia Crea, è accusato di aver messo in piedi, insieme alle mogli di Adolfo e Aldo Cosimo Crea, un sistema di di prestiti a tasso usuraio con una serie di società che ottenevano, con una serie di prestanome, fondi e finanziamenti pubblici.
Già un anno fa la squadra mobile coordinata dalla procura di Torino, aveva arrestato smascherando così il sistema, 16 persone tra commercialisti e consulenti sequestrando beni per oltre 3 milioni di euro. Raso all’epoca era già latitante dal 2018.
In collaborazione con la Policia Nacional gli inquirenti della squadra mobile hanno individuato “Esaurito” a Barcellona dove si nascondeva sotto falso nome: un anno di intercettazioni hanno fatto in modo di rintracciarlo.
L’operazione è stata condotta con la collaborazione della direzione centrale Anticrimine e il servizio Centrale Operativo sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia della procura di Torino.
Raso è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, usura aggravata dal metodo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione e detenzione illecita di armi. Sulla sua testa pende una condanna di primo grado a 20 anni per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, detenzione e cessione di stupefacenti.
A Torino gli uomini della squadra Mobile hanno fermato Domenico dell’Orsa, 58 anni, accusato con Raso del commercio di sostanze stupefacenti: qualche giorno fa la polizia aveva sequestrato 128 chili di marijuana e 38 chili di hashish riconducibili al traffico di droga gestito dagli uomini di Raso. Gli investigatori hanno sequestrato anche 360mila euro e diverse armi.