Ha privato la moglie di ogni libertà, confinandola tra le mura domestiche. E’ stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione un imam marocchino di 40 anni, processato Torino.

La donna, come anticipato dalle pagine locali di alcuni quotidiani, non poteva vestirsi come voleva, era costretta a mangiare in una stanza separata dagli uomini, non era libera di decidere nulla e nemmeno di guardare la tv: doveva solo occuparsi della casa, del marito e dei due figli. Se provava a dire di no, veniva insultata e, a volte, picchiata. Un comportamento che per i giudici configura il reato di maltrattamenti in famiglia.

Il pm, Barbara Badellino, aveva chiesto una condanna a due anni.

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