Una delle prime manifestazioni nazionali. Ma in piazza non ci saranno tutti. Per scoprire cosa si nasconde all’interno del movimento abbiamo contattato Giampiero Alaimo, fondatore del “No Paura Day” e da sempre volto noto del fronte No Pass.

Quanti gruppi No Pass esistono?

“All’incirca una quarantina, stiamo cercando di unirli in un fronte comune. Al momento abbiamo ricevuto adesione da una ventina di sigle di ogni colore politico. Sei sono invece con Marco Liccione, e le restanti vagano in ordine sparso.”

Perché ci sono queste divisioni?

“Non è una questione politica. Purtroppo ci sono personalismi molto accentuati. Liccione vuole semplicemente crearsi un bacino elettorale.

Non si rischia di indebolire il fronte del dissenso?

“Abbiamo una nostra etica e vogliamo essere chiari nei confronti della Piazza. Le persone devono trovare risposte alle loro esigenze senza essere utilizzate per l’autopromozione personale. L’obiettivo è comune, ma vi è della malafede.

Si riferisce sempre a Liccione?

Si, sta cavalcando il malumore per trasformarlo in un bacino elettorale e non ne fa un mistero. Ha recentemente diffuso un video dove annuncia di volersi candidare alle prossime politiche.

Il governo vi ignora, pensa che le manifestazioni siano ancora uno strumento utile? Non pensa che senza alcun risultato raggiunto la piazza si vada progressivamente svuotando?

La protesta pacifica non è mai superflua. Le manifestazioni ci hanno permesso di radunare diverse istanze. Torino ha fatto manifestazioni importanti anche come numeri. Non penso che chi si è impegnato nelle piazze molli ora, è rimasto lo
zoccolo duro. Le persone emarginate dal Green Pass trovano conforto in piazza. E’ una nuova socialità.

L’ incidenza del virus in Piemonte è 4 volte più alta tra i non vaccinati, sia come contagi che come terapie intensive. Alla luce di ciò lei è favorevole alla vaccinazione?

Sono Freevax, ognuno dopo un consenso libero ed informato dovrebbe poter scegliere se sottoporsi o meno al vaccino. Anche se i dati non mi convincono del tutto.

A fronte di 101.110 reazioni avverse (di cui il 85,4% non grave) su oltre 84 milioni di dosi, si sente di consigliare il vaccino? Lei si è fatto inoculare?

La farmacovigilanza passiva non mi convince. Non mi sono vaccinato perché i dati di sicurezza non mi appagano del tutto. Ho bisogno della certezza di non correre rischi.

Quando l’avrò, mi vaccinerò. Sono un commerciante, il mio diritto al lavoro è schiacciato dall’obbligo di Green Pass, e il costo dei tamponi inizia a farsi sentire. Mi insospettisce lo scudo penale e il modulo di esonero delle responsabilità che chiedono prima di effettuare la vaccinazione (il modulo è un semplice consenso informato, obbligatorio per ogni trattamento medico, anche un’ operazione. Le responsabilità civili permangono n.d.r.)

Cosa pensa dei Leader No-Vax pentiti dopo essere andati in terapia intensiva?

Non conoscendoli personalmente non so se abbiano realmente cambiato idea o se siano stati convinti da qualcuno. Non ho un giudizio in merito.

Marco Liccione, contattato, non ha voluto fornire la sua versione dei fatti.

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