Un saggio che vuole essere un’accusa verso una sinistra sempre pronta ad innalzarsi sul piedistallo della superiorità antropologica ed etica. Ma altrettanto veloce nel nascondere e dimenticare le sue contraddizioni interne.

Francesca Totolo, in “La morale sinistra – Il vero volto dell’antifascismo” (Altaforte Edizioni, 288 pag., 22,00€) con la prefazione del giornalista di Libero Gianluca Veneziani, mette nero su bianco tutta l’ipocrisia che attraversa la storia politica e umana della sinistra italiana fino al Partito Democratico.

Brigatisti, terroristi, indagini, corruzioni e inchieste: tutti scheletri nell’armadio nascosti e insabbiati da chi ha avuto la fortuna e la capacità di inserirsi in tutti i gangli della democrazia, dalla magistratura all’istruzione.

La storia – e le storie – sono, però, nero su bianco e ne rimane sempre traccia, come testimonia questo libro. Destinato a diventare un’accusa contro quella morale sinistra di cui non si sente più il bisogno.

La Morale sinistra, dalla prefazione di Gianluca Veneziani

“La questione morale è divenuta oggi la questione nazionale più importante”. Da Enrico Berlinguer ai cattivi maestri degli anni Settanta, passando per i reati associativi e per gli scandali delle Regioni rosse, la storia del Partito Democratico è lontana dai propositi sostenuti nel Codice Etico sottoscritto nel 2008, un anno dopo la sua fondazione.

In questo nuovo viaggio nell’Inferno dantesco, Francesca Totolo vi traghetterà nei gironi dei dannati degli esponenti della sinistra italiana, attraverso un’analisi che intende svelare che la superiorità morale degli eredi del Partito Comunista esiste soltanto sulla carta. “La morale sinistra”, vuole essere una sorta di manuale politico. Intende svelare la confusione di un partito che ha perso l’identità originaria, trasformandosi da rosso ad arcobaleno, senza reali linee guida, ed evidenziare che: “La vera questione morale oggi a sinistra è che la sinistra non sa più quale sia la morale della storia”.

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