Sara Zambaia è il Consigliere Regionale della Lega che ha proposto l’ordine del giornosulla fattibilità dell’introduzione del Test del DNA (NIPT Test) gratuito. Pochi giorni fa il Consiglio Regionale del Piemonte lo ha approvato.
L’ntervista a Sara Zambaia
Consigliera Zambaia, il consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno 174, di cui è prima firmataria. Di cosa si tratta?
Si tratta di un testo che ho depositato circa un anno fa e che finalmente è stato approvato all’unanimità dall’Aula regionale. È un ordine del giorno che è nato da una concertazione con il mondo medico dell’ospedale Sant’Anna di Torino. E che chiede alla giunta regionale di farsi portavoce all’interno del tavolo della Conferenza delle Regioni di un tema molto sentito oggi giorno. Cioè quello dell’inserimento del NIPT all’interno dei LEA (i livelli essenziali di assistenza)”.
Su cosa verte il Nipt Test?
Si tratta del famoso test prenatale sul DNA fetale, che viene effettuato già a partire dalle primissime settimane di gestazione. Consiste in un semplice prelievo del sangue della mamma. È un test di screening che permette di andare ad individuare con un’elevatissima precisione l’esistenza delle principali patologie cromosomiche dell’embrione. Come per esempio sindrome di Down, sindrome di Edwards o sindrome di Patau. Si tratta di un esame innovativo in quanto la scienza moderna ha scoperto che, già dalle prime settimane della gravidanza, nella catena del DNA della madre è presente una frazione del DNA fetale. Per questo motivo è sufficiente un prelievo del sangue materno.
E qual è la proposta dell’ordine del giorno? Verrebbe offerto a tutte le donne in gravidanza gratuitamente?
Ad oggi questo test è facoltativo e viene erogato solo da soggetti privati ad un costo elevato. Perché si parla di cifre che oscillano tra i 500 e i 1000 euro. La nostra proposta, frutto anche dell’opinione di un’importante corrente medica, è quella di offrirlo solo a quelle gestanti. Le quali, a seguito dei test combinato o integrato (esami che la donna può già effettuare gratuitamente dall’11° settimana di gestazione e che ha il medesimo scopo del NIPT e cioè l’individuazione delle patologie cromosomiche), vengono considerate con una gravidanza a rischio intermedio.
Mentre per le gestanti che, sempre a seguito dei test di cui sopra, hanno una gravidanza priva di rischi o con rischio elevato, il NIPT non va effettuato (soprattutto per le seconde, che dovranno necessariamente ricorrere agli esami diagnostici quali amniocentesi e villocentesi). I test combinato o integrato, pertanto, andrebbero mantenuti in prima battuta. Circa, invece, la gratuità del test, sarà una valutazione dei tavoli romani. L’auspicio è quello di renderlo gratuito o, al limite, effettuabile con ticket. Ad ogni modo, il percorso è ancora lungo.
Questo ordine del giorno ha suscitato delle dure reazioni da parte delle associazioni pro-life, cosa può dirci a riguardo?
Le loro richieste di chiarimenti sono state sicuramente molto utili per definire meglio la natura di questo ordine del giorno. Il loro timore si basa soprattutto sull’orrenda circostanza per la quale alcuni Paesi stanno utilizzando questo test. Ovvero per abbassare la natalità di bambini disabili. Nulla di più lontano dal nostro testo. Ci tengo innanzi tutto a dire che l’obiettivo dell’accessibilità del NIPT è unicamente quello di rendere l’informazione verso le donne ancora più sicura.
Il NIPT altro non è l’evoluzione di test che già esistono e che sono già effettuabili gratuitamente, ovviamente in via del tutto facoltativa. Ha però il grande vantaggio di andare a chiarire quei casi di falsi positivi che i test integrato o combinato talvolta producono. Oltretutto, eviterebbe a tante donne di sottoporsi ad esami molto sgradevoli come l’amniocentesi o la villocentesi che, oltre ad essere invasivi, comportano anche il rischio di infezioni o aborti spontanei.
Per questo non mi stancherò mai di dire che il NIPT, semmai, tutela la vita ed è mosso dal più puro auspicio che è unicamente quello di mettere le donne nella condizione di essere serenamente informate. Non è certo la precisione di un test o l’evolversi della scienza che convincono una donna a proseguire o meno una gravidanza, ma la sua sensibilità. Come anche la sua cultura e le scelte operate con il partner. Il NIPT è il futuro, è un atto di amore e di civiltà verso la donna e la vita.