Dopo l’attacco con razzi e sassi di ieri da parte dei No Tav, è tornata la calma poco dopo la mezzanotte al cantiere di San Didero, in Valsusa. Dove nei giorni scorsi hanno preso il via i lavori di allestimento del cantiere per la rilocalizzazione dell’autoporto di Susa. Opera connessa agli interventi per la realizzazione della Torino-Lione. Nella serata di ieri diverse decine di persone hanno lanciato dalla ferrovia oggetti contro le forze dell’ordine. Poste a protezione della recinzione del cantiere che hanno risposto con l’utilizzo di lacrimogeni.
Cavi ad altezza uomo sull’autostrada
L’attacco, scattato dopo poco dopo le 23, ha concluso una giornata caratterizzata da un corteo pacifico per le strade della Valsusa. Durante il quale una trentina di persone incappucciate si erano staccate per fissare un cavo ad altezza d’uomo sull’autostrada A3 Torino Bardonecchia. Che era stata immediatamente bloccata al traffico e poi sgomberata dalla polizia. Già nei giorni scorsi a San Didero di erano già registrati momenti di tensioni tra manifestanti No Tav e forze dell’ordine.
No tav ferita da lacrimogeno
Una attivista No Tav è rimasta ferita al volto a San Didero , durante la dimostrazione di ieri sera nei pressi del cantiere del nuovo autoporto. Lo riferiscono fonti del movimento e della Valle di Susa.
La donna, di circa trent’anni, sarebbe stata portata in un ospedale a Torino. Le sue lesioni sono definite “gravi” dai militanti, che attribuiscono il ferimento “al lancio di un lacrimogeno” da parte delle forze dell’ordine.
Nel corso della dimostrazione erano stati esplosi dei fuochi artificiali con l’obiettivo – affermano – di “salutare” i sei attivisti rimasti nel presidio No Tav all’intero dell’area cantierabile.