L’orrore delle foibe è una ferita storica che l’Italia ha impiegato tempo a riconoscere e a onorare con il dovuto rispetto. In questo contesto di doverosa memoria, la Città di Rivoli, in provincia di Torino, compie un passo significativo: la commemorazione annuale in ricordo di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana barbaramente uccisa, entra a far parte del calendario ufficiale delle celebrazioni comunali. Un gesto che eleva un evento di parte al rango di memoria civica istituzionale.
Chi era Norma Cossetto, simbolo di una tragedia
Norma Cossetto è un nome tristemente legato alla violenza e alle rappresaglie avvenute in Istria e Dalmazia alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nata nel 1920 a Visinada (allora in provincia di Pola), Norma era una brillante studentessa universitaria, vicina agli ambienti fascisti, che vide la sua giovane vita spezzata nel settembre 1943.
La sua storia è particolarmente emblematica: fu arrestata, seviziata, violentata da partigiani comunisti jugoslavi (“titini”) e infine gettata, probabilmente ancora viva, in una foiba (una profonda cavità carsica) nei pressi di Villa Surani. Il suo corpo, recuperato solo diverse settimane dopo, testimoniava la brutale violenza subita.
Una vittima riconosciuta dalla Repubblica
È importante ricordare che per il suo sacrificio, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le ha conferito nel 2005 la Medaglia d’oro al merito civile “alla memoria”, riconoscendola come simbolo delle migliaia di vittime delle stragi delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
L’impegno civico che diventa istituzione a Rivoli
A Rivoli, la commemorazione del 4 ottobre (data in cui il corpo di Norma fu recuperato) nasce grazie all’iniziativa di associazioni locali, in particolare L’Obelisco e il Comitato 10 Febbraio. Dal 2021, l’evento “Una rosa per Norma” ha mantenuto vivo il ricordo con uno stile “composto e sobrio”, come sottolineato da Federico Depetris, presidente de L’Obelisco e consigliere comunale.
L’impegno costante delle associazioni ha raggiunto ora un traguardo fondamentale: l’inserimento ufficiale nel calendario della Città. Questa decisione, comunicata dal Sindaco Alessandro Errigo, segna la definitiva istituzionalizzazione della memoria di Norma Cossetto.
Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio, ha espresso grande soddisfazione, definendolo un “grande traguardo” che segue l’intitolazione di uno spazio pubblico e l’apposizione di targhe esplicative in città. L’auspicio, condiviso dalle associazioni, è che Rivoli diventi un esempio per altri Comuni, affinché il 4 ottobre diventi una data ufficiale per onorare tutte le vittime delle foibe e i tanti esuli costretti ad abbandonare le proprie terre.
L’appuntamento per la memoria
L’evento, ora curato direttamente dalla Città di Rivoli, si terrà il prossimo 4 ottobre alle ore 11:30 in Largo Norma Cossetto (situato in Corso Susa 152/A). Un momento pubblico e istituzionale aperto a tutti, per non dimenticare una pagina dolorosa della nostra storia.
Il ricordo degli esuli
Un aneddoto toccante legato a questa vicenda riguarda proprio la comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Molti di loro, costretti a lasciare le proprie case, si dispersero in tutta Italia, portando con sé un bagaglio di sofferenza e il silenzio sulla loro tragedia. L’istituzionalizzazione di giornate come questa a Rivoli non è solo un atto in memoria di Norma, ma un riconoscimento a quelle famiglie che, dopo aver perso tutto, hanno dovuto lottare per decenni per vedere la propria verità riconosciuta. Il loro ricordo è il filo conduttore che oggi unisce l’Istria a città lontane come Rivoli.
Un passo avanti per la memoria condivisa
L’iniziativa del Comune di Rivoli rappresenta un passo importante verso una memoria storica più completa e condivisa. Istituzionalizzare la commemorazione di Norma Cossetto significa sottrarre una vicenda complessa alle sole iniziative di parte, integrandola nel patrimonio civico di tutti i cittadini. È un modo per onorare le vittime e, al contempo, per educare le nuove generazioni a comprendere i drammi e le complessità di un periodo storico che non va dimenticato, ma studiato e ricordato nella sua interezza.






































