Secondo quanto si apprende dalle fonti sindacali, nella notte di sabato 13 giugno 6 agenti di Polizia Penitenziaria sarebbero stati aggrediti da alcuni detenuti in infermeria; successivamente scoppia una rivolta nel reparto Danubio dove i detenuti, per protesta, per alcune ore ne hanno preso il controllo.

Nel tentativo di sedare la rivolta altri 2 agenti restano feriti. Per ripristinare la normalità intervengono anche Antonio Fullone (amministratore delle carceri campane), Roberto Tartaglia (Vice Capo del Dap) e Alessandro Milita (Procuratore Aggiunto di santa Maria Capua Vetere), impegnati in una lunga trattativa. Dopo alcune ore di trattative la situazione di emergenza è rientrata ed i detenuti coinvolti nell’episodio verranno trasferiti, gli altri sono rientrati nelle celle. I sindacati affermano di avere un “Ministro assente” e “agenti lasciati soli”.

Vincenzo Palmieri (Sindacato Regionale OSAPP) dice “i colleghi si rifiutano di andare a fare servizio. Stanotte sono stati torturati i nostri colleghi, presi a sprangate e feriti con le lamette. I torturati siamo noi e non loro”.
È seguita nella mattinata di sabato un’altra protesta degli agenti fuori dalla Casa Circondariale.
Bernardo Petralia (Capo del Dap) ha chiesto accertamenti urgenti in merito alle proteste degli agenti e all’aggressione avvenuta nel reparto Danubio.

Il leader della Lega Matteo Salvini commenta così quanto accaduto all’interno dell’Istituto Penitenziario di Santa Maria Capua Vetere: “prima le rivolte in carcere senza che un delinquente venga punito, poi 48 poliziotti indagati per “tortura”, e stanotte altre violenze e altri poliziotti feriti. Basta, il limite è stato superato. Strumentalizzazione pericolosa. Ministro Bonafede sveglia!”.

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