E’ stata inaugurato nel 2017 il sexy shop “La Bottega dei Desideri”, in via Villa Giusti 2, nel quartiere Borgata Lesna. Il negozio era stato aperto dalla pornostar Mary Rider, nome d’arte di Mariagiovanna Ferrante.
L’esercizio, aperto insieme al marito, ricevette due mesi dopo l’apertura la visita di due agenti della polizia locale per un controllo a seguito di alcune segnalazioni. Hanno così controllato i bollini Siae sulle videocassette (all’epoca se ne vendevano ancora) e i dvd. In più furono controllati i cartelli di divieto ai minori e furono eseguite altre importanti verifiche. A quel punto, gli agenti, decisero di sanzionare
il negozio con un verbale di 206 euro per “oltraggio alla pubblica decenza”.
Il motivo era dato dal fatto che, in vetrina, vi erano esposti a vista degli oggetti erotici, senza essere oscurati.
“Non sono i classici vibratori di vecchia concezione – spiega Mary Rider su Torino Today – bensì quelli che ora vengono definiti sex toy di design. Molto curati e non volgari. Parliamo di coniglietti, di massaggiatori. Niente di così drammatico come invece si potrebbe pensare da questo verbale. Quando ho deciso di aprire un sexy shop lo volevo proprio in una via trafficata, viva. Per cambiare la concezione del sexy shop in vie secondarie, dove la gente ha quasi paura ad entrare perché potenzialmente giudicato”.
“Ho scelto le vetrine a vista per dare un nuovo impulso a questo settore. Dare un brio europeo. Perché in Olanda, ma anche in altri paesi, i sexy shop hanno le vetrine a vista. E, come me, permettono alla gente di ammirare oggetti particolari e non volgari o indumenti intimi curiosi. Trovo veramente particolare questa sanzione, quando attualmente si permette alle farmacie di mettere in vendita, nei distributori, anche i vibratori classici. Non voglio fare il classico discorso del ‘e ora multate anche loro’ ma sicuramente ancora non capisco questa multa”.
La pornostar ha già annunciato ricorso al giudice di pace per la sanzione che le è arrivata da pagare solo pochi giorni fa dal Prefetto di Torino. “Ho spulciato tutti i regolamenti – dice la titolare – ma non ho trovato una norma che sia una che mi dica come comportarmi. Cosa poter esporre e cosa no nel mio negozio. E ovviamente non parlo di dvd o vibrator old style”.