(Adnkronos) – Si chiamava Absail Houssaini il bengalese di 44 anni ucciso questa mattina a Pescara, al culmine di una lite, sotto una palazzina di via Gran Sasso. L'uomo da tempo viveva nella città adriatica e lavorava in una paninoteca kebab che si trova in centro a Pescara. Lascia, nel suo Paese, moglie e quattro figli. Sulla salma, portata all'obitorio dell'ospedale di Pescara, è stata disposta l'autopsia dal pm Andrea Papalia. Un litigio tra connazionali è sfociato nel sangue. Il nipote della vittima, Moubarak Houssaini, ha spiegato: "Mio zio non litigava mai con nessuno. Era un tipo pacifico. Mi hanno chiamato dicendo che mio zio stava male, ma nessuno mi ha detto che era morto". Il delitto è avvenuto in via Gran Sasso, dove è stato ritrovato il corpo con segni di vari fendenti. Il cadavere è stato scoperto stamattina dinanzi ad una palazzina, al civico 17. Subito è scattato l’allarme. Inutili i tentativi di soccorso con l’arrivo anche dì un’ambulanza. L’uomo era deceduto e non c’era più nulla da fare. L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite. Al litigio avrebbero preso parte più persone, una delle quali avrebbe estratto un coltello e ucciso il 44enne, raggiunto da tre o quattro fendenti all’addome. Poi tutti si sono allontanati in fretta, lasciando lì a terra, sul cemento, la vittima. Questa la prima ricostruzione dei carabinieri che si stanno occupando delle indagini, coordinate dal comandante provinciale Riccardo Barbera. I militari hanno ascoltato diversi testimoni e stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)