In Corte d’Assise d’Appello a Torino è cominciato oggi il processo, in secondo grado, per l’omicidio di Manuel Bacco. Il tabaccaio astigiano di 37 anni, ucciso nel suo negozio di corso Alba nel dicembre 2014.
Cinque gli imputati: Antonio Guastalegname, 52 anni, imprenditore di Castello di Annone (Asti), ma originario di Vibo Marina. Domenico Guastalegname, 27 anni, di Vibo Marina. Giuseppe Antonio Piccolo, 29 anni, di Nicotera. Fabio Fernicola 42enne di Asti. Jacopo Chiesi, 27 anni, pizzaiolo di Castello d’Annone (Asti).
Per tutti è stato chiesto l’ergastolo e anche la condanna per tentato omicidio della vedova di Bacco, Cinzia Riccio (costituitasi parte civile). Per cui in primo grado erano stati assolti.
In primo grado il pm Laura Deodato aveva chiesto l’ergastolo, con l’accusa di omicidio aggravato e tentata rapina. La sentenza era stata la condanna di tutti gli imputati a 30 anni.
Le prossime udienze sono state fissate per l’11, il 16 e il 22 giugno. Il 16 giugno è in programma la discussione del difensore di Jacopo Chiesi (accusato materialmente di avere sparato), Roberto Caranzano. Insieme a quella del difensore di Antonio Guastalegname.
Omicidio tabaccaio Asti: la ricostruzione
Il gruppo arrivò davanti alla tabaccheria a bordo di due auto, una Panda e una 500 noleggiate. In auto rimasero Guastalegname e Fernicola, che abitando in zona e frequentando la tabaccheria, avrebbe rischiato di essere riconosciuto. Ad entrare nel negozio Piccolo e Chiesi, entrambi con i volti coperti da cappucci e passamontagna.
Alla vista dei rapinatori la moglie della vittima tentò una reazione, suscitando una mossa spropositata nel rapinatore. Che esplose due colpi di pistola a scopo intimidatorio.
Manuel Bacco si scagliò in difesa della moglie, cercando di bloccare i rapinatori che invece spararono ancora altri due colpi che lo uccisero.