Il Reparto Operativo Speciale delle Polizia Municipale di Torino ha scoperto, dopo 11 mesi di indagini, che dietro la vendita per strada di penne e gadget per beneficenza si celava una una vera organizzazione criminale chiamata, dai suoi stessi componenti, “La propaganda”.

Le indagini, coordinate dalla pm Eugenia Ghi, hanno permesso di accertare un modus operandi che era non solo praticato a Torino ma anche in altre città del nord: la vendita di penne e gadget da parte di venditori reclutati su Facebook. Gli incassi – secondo quanto ricostruito – andavano dai 300 ai 1000 euro al giorno, dove i venditori facevano credere che il ricavato serviva per la lotta alla tossicodipendenza o all’Aids, ma in realtàil 30-40 per cento finiva nelle casse dei capi dell’organizzazione. Quattro di loro sono stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata, al furto, alla truffa e violenze.

Le vittime delle truffe erano soprattutto minori, studenti e turisti che subivano pressioni psicologiche dagli addetti alla vendita con insistenze anche fisiche.

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