L’abbigliamento è un settore che già prima del CoronaVirus registrava più chiusure di tutti, ma i commercianti non sono aiutati da nessun tipo di bonus. La Confesercenti, per esempio, spiega che negli ultimi anni questo settore ha registrato oltre il 20% di attività chiuse.

Sicuramente non è un bene di prima necessità, ma sono piccole e grandi imprese che, dagli artigiani ai laboratori, dai corrieri ai negozi, sicuramente mantengono molte famiglie.

Hanno pagato molto la crisi, poichè i negozianti hanno riempito i negozi per una primavera che poi si è rivelata un lockdown, devono indebitarsi ancora di più per l’estivo e la gente avrà sicuramente altre priorità in fase 2.

Il rischio concreto è di andare incontro a una marea di fallimenti, perlomeno dei negozi più piccoli o familiari. L’unica opportunità non può essere “richiedere un prestito alle banche” con tasso agevolato e garantito dallo Stato. Siamo così sicuri che tra 2 anni sia finita la crisi economica dovuta al Covid-19 e che quindi questi negozianti riusciranno a saldare il debito? O ci troveremo di fronte a uno Stato che dovrà saldare allo Stato milioni di finanziamenti?

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