Diciotto ricoverati in più nei reparti ordinari segnano lo spartiacque che potrebbe portare il Piemonte in zona arancione da lunedì.

Alberto Cirio è convinto che la responsabilità sia da dare ai No Vax. Questo nonostante il 90% ormai di vaccinati e il super green pass ormai necessario per poter svolgere una vita sociale “normale”.

E così, nonostante il raffreddamento della curva dei contagi, nonchè il progressivo incremento dei posti letto negli ospedali piemontesi con quelli previsti dal piano pandemico e da ultimo i 500 letti messi lentamente a disposizione dalle strutture sanitarie private convenzionate, è difficile che il Ministero faccia sconti.

Piemonte arancione, il pre-report

Secondo i dati del pre-report, arrivato ieri sera sulle scrivanie di Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi, nella settimana 10-16 gennaio il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, ma in modo contenuto rispetto alle settimane precedenti. Si abbassa l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi, da 1.88 a 1.07, e cala di un punto anche la percentuale di positività dei tamponi, dal 30% al 29%.

L’incidenza è di 2.259,10 casi ogni 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva si abbassa dal 23,2% al 22,8% mentre quello dei posti letto ordinari sale dal 28,4% al 30,3%, seppur solo dello 0,3%, sopra la soglia prevista per la permanenza in zona gialla.

Così il presidente Cirio e l’assessore Icardi sulla situazione Piemonte: “Nonostante un quadro complessivo che dimostra sia nella diffusione del virus che nel numero di nuovi ricoveri una situazione in costante miglioramento, il Piemonte ha superato in piccolissima percentuale uno dei parametri per il passaggio in arancione. Su questo ha inciso il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i due terzi delle terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari, ponendo il Piemonte così come altre regioni sopra la soglia di allerta. Però bisogna precisare che l’ingresso in zona arancione per le persone vaccinate non porterà nessuna privazione e ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane”.

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