Il Dpcm che questa sil premier Conte firmerà dividerà l’Italia in tre categorie: le zone rosse, quelle arancioni e quelle verdi. Il Piemonte, visto l’alto numero dei contagi, sarà quasi sicuramente zona rossa, tradotto: chiusura di tutte le attività tranne fabbriche, scuole fino alla prima media e beni essenziali. Saracinesche abbassate anche per negozi, parrucchieri ed estetisti.
“Tra i commercianti c’è una grandissima preoccupazione perché si va verso un periodo determinante. Speriamo che questo enorme sacrificio per le imprese del commercio sia sufficiente e che si possa poi consentire di effettuare i consumi natalizi. Altrimenti sarà un disastro assoluto”, commenta la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa, rivolgendo un appello alla politica: “commercio e turismo stanno pagando un prezzo enorme, mentre altri settori non sono stati toccati. Le risorse devono essere messe su settori che hanno pagato le pene dell’inferno, alcuni come la ristorazione e la moda sono in crisi da anni. Bisogna prevedere misure come la detassazione totale per tutto il 2021”.
L’attacco ad Amazon e simili
Le preoccupazioni delle chiusure vanno di pari passo alle polemiche contro i colossi del web: “La politica – dice la presidente dell’Ascom – si è inventata le tasse più incredibili: sull’ombra, sui marciapiedi, sulle vetrine. E’ possibile che non inventino una tassa su Amazon? Gli acquirenti non si rendono conto che stanno distruggendo l’economia reale”.
La sfiducia nelle Istituzioni
Quello che si palesa è una sfiducia nelle istituzioni: la “potenza di fuoco” promessa da Conte non si è mai vista, la paura di essere lasciati soli e di perdere tutto ciò che si era costruito è tanta e nelle ultime settimane si è riversata nelle piazze di tutta Italia. Non c’è più fiducia, c’è confusione, ci sono decisioni poco chiare. Una cosa che la società non accetta più.