“Orgoglioso di andare a caccia e di rispettarne le regole”. Così inizia il comunicato dell’Eurodeputato On.Pietro Fiocchi.
Tanto rumore per nulla, è bastata la pubblicazione di una mia foto con un trofeo di daino per far scattare un putiferio di invettive irricevibili. Fino a numerose minacce di morte. Per questo ho incaricato il mio legale al fine di procedere all’identificazione e alla denuncia di coloro che sono andati oltre il lecito.
Fiocchi e la caccia in Bulgaria
Per la verità in Bulgaria ero andato per un importante convegno europeo sul cancro. In qualità di componente della Commissione BECA (Commissione speciale sulla lotta contro il cancro). Ma evidentemente questo non fa notizia, nonostante l’obiettivo sia quello di ridurre le morti a causa di questa terribile malattia di 3 milioni di vite umane entro il 2030.
Per l’occasione sono stato invitato come ospite, domenica scorsa 28 Novembre, ad una battuta di caccia. Ed è stata scattata una foto che mi ritraeva con il daino prelevato che ho riportato sulla mia pagina Facebook. La caccia è una attività consentita, lecita e regolamentata in tutto il mondo, in particolare in Europa.
Pietro Fiocchi e il rapporto con la caccia
L’attività venatoria è una passione che annovera milioni di cacciatori in tutto il mondo, per praticarla è necessario innanzitutto avere la fedina penale pulita, superare accurate visite mediche e soprattutto esami selettivi. La caccia, oltre a generare centinaia di migliaia di posti di lavoro ed oltre un punto di PIL in Italia, ha una funzione prettamente collegata all’ambiente. In quanto il cacciatore esercita un ruolo di regolatore nel contenimento di numerose specie la cui diffusione comporta notevoli danni all’agricoltura. Come nel caso dei cinghiali e delle numerose specie di ungulati esistenti: caprioli, cervi, daini ecc… Fino alla perdita di numerose vite umane causate dall’attraversamento di queste specie sulle strade.
“Non mi pento e non mi devo giustificare”
Da anni la fazione venatoria è oggetto di attacchi e della cosiddetta “macchina del fango” che viene alimentata spesso da persone che la caccia non la conoscono. Come ad esempio i numerosi gruppi animalisti integralisti esistenti. Proprio questi gruppi si sono macchiati di episodi ed atti vandalici nei confronti dei appostamenti fissi esistenti in Lombardia. Violando la proprietà privata, danneggiando manufatti, tagliando alberi e imbrattando con scritte ignobili tutte le pertinenze utilizzate dai cacciatori.
Io non ho nulla di cui pentirmi, né giustificarmi. Sono orgoglioso di essere cacciatore e di appartenere ad una famiglia di cacciatori da cinque generazioni.