Le piste ciclabili senza senso e tortuose della giunta Appendino sono ormai note. Da Corso Lecce a Corso Matteotti passando per via Nizza e vie limitrofe troviamo le “follie urbane” per creare delle ciclabili pericolose e strambe a zigzag col traffico e eliminando i parcheggi, problema da sempre di una Torino con pochi posti auto e quasi sempre a pagamento. La nuova pista ciclabile oggetto di polemiche è in piazza Rivoli, neo invenzione della giunta pentastellata, di cui avevamo già parlato e la rabbia aumenta ancora. Sul piede di guerra ora non solo i commercianti ma anche i residenti, della parte sud di uno dei principali snodi della città.
Il progetto inizialmente prevedeva la realizzazione della pista ciclabile nel lato nord della piazza, dove sono situati il kebap e il bar all’angolo con corso Lecce. Ora la realizzazione è prevista solo sul lato sud e, mentre da subito il progetto prevedeva la pista sul marciapiede con allargamento verso la sezione stradale di quest’ultimo, ora in corso d’opera si è pensato di realizzare lo scorrimento dei ciclisti di fianco al marciapiede stesso, quindi direttamente sulla strada. Eliminando, di fatto, i parcheggi a lisca di pesce in favore di quelli classici orizzontali che come dalla parte di corso Lecce sono adiacenti alla ciclabile.
I residenti e i commercianti interessati dalla situazione, non le mandano a dire a chi secondo loro ha ordinato i lavori senza minimamente consultare chi “la piazza la vive ogni giorno“. Marcello Aloi, titolare del bar Meeting all’angolo di via Garizio, raccoglie nel suo locale i malumori dei residenti e afferma: “i condomini incontrati, ma lo penso anche io, si lamentano della totale inadeguatezza della ciclabile in quanto toglie il 50 per cento dei parcheggi, problema già gravoso per il quartiere. La Appendino ha fatto la sua peggior campagna elettorale possibile, qui non c’e un residente che approva. Nessuno ha interpellato i commercianti – continua Aloi – noi siamo stufi di dover solo pagare e subire ogni decisione”.
Nel bar gli fa eco un residente che vuole rimanere anonimo: “non siamo mica ad Amsterdam qui, non si può pensare solo alle ciclabili. Le biciclette da Novembre con i primi freddi non si vedranno più, quindi è solo uno spreco di soldi che danneggia i residenti e i commercianti, e poi perché non hanno fatto la pista anche sul lato nord, dove c’è il Kebap? Come mai in quel punto non si fa nonostante la strada sia più larga?”.
Il mistero si infittisce per via dello stravolgimento del progetto in corso d’opera. L’unica certezza è che l’approccio ideologico verso le ciclabili crea parecchi malumori a chi la piazza la vive ogni giorno, e guardando le foto non possiamo che dire che, effettivamente, tutti i torti non li hanno…
[…] stata investita mentre percorreva a bordo del suo monopattino l’attraversamento della “pista ciclabile della discordia” in piazza Rivoli nel lato est, all’incrocio con corso Vittorio Emanuele […]