Da Ieri in Piemonte è iniziata la raccolta del plasma per curare le forme gravi della SARS-CoV-2, nota come COVID-19, appartenente alla famiglia dei Coronavirus. I donatori di plasma saranno proprio i soggetti ormai guariti dal virus e che presentano un’elevata concentrazione di anticorpi contro il covid-19. In Piemonte, soprattutto a Novara e Torino, la sperimentazione della plasmaferesi è già iniziata da alcune settimane, riscontrando anche dei risultati positivi (si ricorda il primo paziente guarito all’ospedale di Novara), e adesso si estende in tutto il Piemonte. Il Protocollo di ricerca sull’efficacia della plasmaferesi per curare le persone contagiate dal Covid-19 che presentano un’insufficienza respiratoria, finanziato dalla Regione Piemonte, è stato approvato dal Centro Nazionale Sangue.

Esso è coordinato dalla Città della Salute di Torino, e vi collaborano anche tutti i servizi trasfusionali e le Aziende sanitarie piemontesi, e anche la Regione Valle d’Aosta, dietro approvazione dei Comitati Etici aziendali. Il Presidente della Regione Alberto Cirio (Forza Italia) è stato tra i primi a candidarsi per la donazione, affermando “Avendo superato il coronavirus ho voluto mettermi a disposizione per questa sperimentazione che vede il Piemonte all’avanguardia nella cura con metodi innovativi dei pazienti affetti da Covid-19. Da oggi raccoglieremo il plasma di tanti donatori e tante donatrici che hanno vissuto il Coronavirus e lo hanno vinto. E credo che questo sia un bel segnale, perché donare il sangue è importante e donare il plasma è altrettanto importante». L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi afferma che “La Regione Piemonte è all’avanguardia nelle cure con il plasma sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi. A Torino è stato approvato il primo protocollo regionale e si sta lavorando intensamente su questo fronte, dopo che a Novara si sono ottenuti risultati incoraggianti con l’applicazione del protocollo del Policlinico San Matteo di Pavia. Ancora una volta, l’esperienza sul Covid ci insegna che per battere questa malattia bisogna fare squadra. Ci vogliono i medici e la Scienza, ma anche i donatori e i comportamenti responsabili di tutti i cittadini. La battaglia non è ancora vinta, ma si sta combattendo su tutti i fronti”.
Diversamente dalle altre regioni italiane, gli studi condotti in Piemonte si baserà su tre trattamenti differenti: plasmaferesi iperimmune (ovvero utilizzo del plasma di persone guarite dal Covid-19), plasmaferesi da persone che non hanno contratto il virus, e terapia standard utilizzata fin’ora.

Chi può donare il plasma deve anche presentare i seguenti requisiti:

  • assenza di sintomi riconducibili al covid-19;
  • sospensione da almeno 14 giorni della terapia antivirale, prima di effettuare la donazione del plasma;
  • 14 giorni dopo la guarigione verranno effettuati due tamponi nasofaringei a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, i quali devono risultare negativi;
  • peso corporeo superiore a 50kg;
  • età massima 65 anni per chi è già donatore di sangue, mentre fino a 60 anni per chi non è donatore;
  • i candidati non devono mai aver ricevuto una trasfusione di sangue (le donne non devono mai aver avuto interruzioni di gravidanze e non devono averne una in corso).
  • Per chi desidera essere inserito nell’elenco dei donatori di plasma deve il Servizio Trasfusionale più vicino, il quale provvederà a contattarli per effettuare gli esami per valutarne l’idoneità alla donazione.

La Banca Regionale del Plasma Covid-19 è composta da 16 centri, presse cui recarsi per candidarsi come donatori di plasma, che sono elencati nel sito internet della Regione Piemonte, www.regione.piemonte.it.

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