(Adnkronos) – "Al 31 dicembre 2023 le scadenze europee sul Pnrr sono state tutte rispettate. Tuttavia, effettuata la 'messa a terra' della Missione Salute, il rispetto delle scadenze successive sarà condizionato soprattutto dalle criticità di attuazione del Dm 77 nei 21 Servizi sanitari regionali, legate sia alle figure chiave del personale sanitario coinvolte nella riorganizzazione dell'assistenza territoriale, sia alle enormi differenze regionali, che rischiano di essere amplificate dall'autonomia differenziata". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe, in occasione del '40esimo anniversario della Federazione italiana società medico scientifiche – Verso gli Stati Generali Fism', in corso a Roma oggi e domani. Innanzitutto, c'è "la gravissima carenza di personale infermieristico: gli ultimi dati relativi al 2021 – ricorda Cartabellotta – documentano un numero di infermieri in Italia pari a 6,2 per 1.000 abitanti, rispetto alla media Ocse di 9,9, con rilevanti differenze tra regioni, che penalizzano prevalentemente quelle del Centro-Sud". Una "carenza" che "stride con il fabbisogno stimato da Agenas per attuare il Dm 77", sottolinea il presidente Gimbe, ossia "un range da 19.450 a 26.850 infermieri di famiglia. In secondo luogo", Cartabellotta evidenzia "il limbo in cui rimangono le modalità di coinvolgimento dei medici di famiglia nelle Case della comunità. Infine, tutte le differenze regionali: l'assistenza domiciliare negli over 65, le performance e i modelli organizzativi dell'assistenza territoriale, la dotazione iniziale di Case della comunità e Ospedali di comunità, l'attuazione del Fascicolo sanitario elettronico". Infine, "l'esigibilità dei nuovi servizi da parte dei cittadini si allontana anche per la rimodulazione al ribasso e lo slittamento di 18 mesi della scadenza per rinnovare le grandi apparecchiature". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)