(Adnkronos) – “Come Cesvi operiamo sul territorio italiano attraverso le strutture della ‘Casa del Sorriso’ attenzionando il tema del maltrattamento e della trascuratezza intesa come incuria. È il caso di quei bambini che arrivano presso i nostri centri trascurati: non hanno i capelli lavati, non hanno gli abiti e la biancheria cambiata”. Roberto Vignola, vice direttore generale Fondazione Cesvi, spiega così l’operato delle Case del Sorriso Cesvi. Lo fa intervenendo a margine della conferenza stampa organizzata dalla Fondazione e da Dixan (Henkel) ‘Oltre la superficie: Analisi e proposte per combattere la Povertà di igiene’. Durante la conferenza sono stati presentati i dati di una ricerca condotta da Ipsos rispetto al sentiment degli italiani su temi quali povertà, povertà di igiene e futuro economico del Paese. Dall’indagine emerge che la percentuale di famiglie in condizione di povertà di igiene in Italia si attesta tra l’1 e il 10% della popolazione, ma il percepito tocca punte che vanno dall’11 a ben oltre il 30%. Con le Case del Sorriso Cesvi cerca di “lavorare con le famiglie per sostenerle nel loro percorso educativo – spiega Vignola – Lavoriamo anche con i giovani all'interno del gruppo dei pari, proprio per evitare che ci sia stigma rispetto a questa problematica e per costruire delle comunità che siano quanto più solidali fra loro evitando così fenomeni come, per esempio, il bullismo”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)