(Adnkronos) –
Sette operatori della ong spagnola World Central Kitchen, di proprietà dello chef José Andrés, sono stati uccisi lunedì sera in un bombardamento dell'esercito israeliano contro il loro veicolo nel governatorato di Deir al Balá, nel centro della Striscia di Gaza, nell'ambito dell'offensiva israeliana contro Hamas. Tra le vittime ci sono un australiano, un britannico, un polacco e un irlandese, oltre all'autista palestinese. Da parte sua, la ong ha confermato la morte, affermando che si tratta di una "tragedia" e che gli operatori umanitari "non dovrebbero mai essere presi di mira". "Ci è giunta notizia che alcuni membri del team di World Central Kitchen sono stati uccisi in un attacco dell'Idf mentre lavoravano per sostenere i nostri sforzi umanitari per consegnare cibo a Gaza. È una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero MAI essere presi di mira. MAI", ha scritto la ong su X. Il fondatore della ong, José Andres, sul proprio account X ha scritto: "Abbiamo perso alcuni dei nostri fratelli e sorelle in un raid israeliano su Gaza. Ho il cuore spezzato e sono in lutto per le loro famiglie, amici e l'interna famiglia di Wck". Gli operatori della World Central Kitchen si trovavano nell'enclave palestinese nell'ambito della missione umanitaria avviata insieme a Open Arms per stabilire un corridoio umanitario marittimo tra Cipro e la Striscia, viste le enormi difficoltà incontrate dalle operazioni per l'ingresso degli aiuti via terra. La Casa Bianca ha espresso "sgomento" per il bombardamento da parte dell'esercito israeliano. "Siamo affranti e profondamente preoccupati per l'attacco in cui sono stati uccisi gli operatori umanitari di WCKitchen a Gaza. Gli operatori umanitari devono essere protetti mentre consegnano aiuti disperatamente necessari, ed esortiamo Israele a indagare rapidamente sull'accaduto", ha dichiarato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson su X. L'esercito israeliano ha già annunciato una "indagine approfondita" sull'incidente e ha sottolineato la sua "cooperazione e coordinamento" con le Ong "al fine di sostenere i suoi sforzi per fornire cibo e aiuti umanitari ai residenti della Striscia di Gaza". Intanto sembra che l'amministrazione Biden sia vicina ad approvare la vendita di ben 50 caccia F-15 di fabbricazione americana a Israele, in un accordo che dovrebbe valere più di 18 miliardi di dollari. Lo riferisce la 'Cnn' che cita tre fonti vicine al dossier. La transazione, che equivarrebbe alla più grande vendita militare estera degli Stati Uniti a Israele da quando il paese è entrato in guerra con Hamas il 7 ottobre, arriva mentre l'amministrazione Biden dovrebbe anche notificare al Congresso presto una nuova grande vendita di munizioni a guida di precisione a Israele, spiegano fonti al canale all news Usa. E' probabile, osserva la 'Cnn', che la vendita sia oggetto di accesi dibattiti al Congresso, in particolare da parte dei membri del partito democratico. Le vendite di armi degli Stati Uniti a Israele sono state oggetto di un intenso esame negli ultimi mesi e i legislatori democratici hanno chiesto di limitare gli aiuti militari a Israele fino a quando non consentirà più aiuti umanitari a Gaza e farà di più per proteggere i civili lì. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)