Dal 18 ottobre la Regione Piemonte ha disposto la chiusura notturna di tutte le attività commerciali al dettaglio, da mezzanotte alle 5 del mattino, fatta salva l’attività delle farmacie. Lo prevede una nuova ordinanza firmata dal governatore Alberto Cirio, valida fino al 13 novembre, che prevede anche il divieto di vendita di alcolici dopo le 21 in tutte le attività commerciali, escluso il servizio di consumazione al tavolo negli esercizi di ristorazione. Questi ultimi avranno però l’obbligo di tenere un registro quotidiano delle presenze e dei contatti di tutti i clienti del locale che usufruiscono del servizio al tavolo.
I dati sull’epidemia – 4 decessi e 821 contagi – suggeriscono di mantenere alta la guardi, con i ricoveri che continuano a crescere, per quanto i reparti siano ancora ben lontani dalla saturazione. Lockdown limitati non sono esclusi, se la situazione dovesse peggiorare, salvaguardando però il lavoro e la scuola, “uno dei luoghi più sicuri” per Antonio Rinaudo, commissario coordinatore dell’Area Scuola dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, che esclude al momento “misure drastiche”.
L”ipotesi di nuove strette a orari e attività non piace però ai commercianti, che puntano il dito contro un governo “sordo con le imprese”. E calcolano la perdita di fatturato per i soli ristoratori fino al 50%.