“Per tutti quelli che leggeranno questo post – ha Claudio Baima Poma – chiedo soltanto il silenzio, abbiate rispetto per i miei genitori e per la famiglia di mia sorella, grazie. Mi rivolgo ai bikers: accompagnateci con le Harley, vogliamo sentire il rombo dei motori e ricordatevi di noi ogni volta andrete in moto. Andrea e il suo papà per sempre insieme…”.
Così Baima Poma, terminava il lungo post pubblicato nel suo profilo facebook nella tragica notte del 21 settembre scorso, dove prima di togliersi la vita uccise il figlio 11enne. Ne parlavamo qui.
Sono molti i messaggi degli harleysti lasciati sulla pagina di Baima Poma, sotto al post poi rimossi insieme ad altri seimila commenti.
“Ricordo Claudio ed Andrea. Il bambino era una gioia. Il più giovane a partecipare ai nostri raduni – dice Marco – Sinceramente, non chiedetemi giudizi. Dico solo che l’amore che si trasforma in odio non è amore e mai lo è stato. Il giorno dei funerali la mia Harley resterà in garage ma mi fermerò tre minuti per dedicare una preghiera ad Andrea. Questa è la mia scelta”
“Sei uno sciacallo, un uomo senza cuore –aveva scritto Antonio R. ci chiedi di venire al tuo funerale a far coreografia. Non te lo meriti, non te lo meriti proprio”.
“Ma chi credi di essere? Hai deciso – nella tua follia – di strappare alla vita tuo figlio, Andrea. E chiedi anche di venirti a celebrare facendoti, ancora una volta scudo di quell’angelo innocente? Ognuno deciderà con la sua coscienza. La mia dice che l’onore di sentire il rombo della mia moto al passaggio della tua bara, non ti deve venir concesso”.