(Adnkronos) – Il tira e molla sul nuovo nomenclatore tariffario potrebbe vedere una via d'uscita con l'ipotesi di proroga dell'entrata in vigore del decreto, prevista per il 1 aprile, al 1 gennaio 2025. Una boccata d'ossigeno per il settore dei laboratori e centri privati accreditati rispetto al taglio delle tariffe su esami e visite denunciato da mesi. La svolta potrebbe esserci già nella prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni se arriverà, però, la 'fumata bianca' più importante, quella del Mef. Alcune avvisaglie su una proroga del nomenclatore erano arrivate anche dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e dallo stesso ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Tale importante provvedimento, che dimostra una presa di coscienza da parte del ministro della Salute Schillaci e del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, consente di salvare non soltanto gli ospedali pubblici, ma anche le strutture sanitarie private convenzionate, i laboratori e poliambulatori privati convenzionati, le cliniche private e gli ospedali autorizzati convenzionati", scrive Uap in una nota. La proroga aiuterà anche "a salvare i 40.000 lavoratori a rischio perdita dei propri posti di lavoro. La sanità italiana e soprattutto quella delle Regioni del Sud Italia, in piano di rientro, possono trarre un sospiro di sollievo perché" la proroga "rappresenta una vittoria soprattutto per la tutela della salute delle fasce più deboli e dei malati cronici, perché consente di continuare a offrire sul territorio un servizio di qualità. L’Uap – conclude la nota – ringrazia l’impegno profuso in questi ultimi giorni soprattutto dal presidente Rocca, che ha mostrato di comprendere la reale situazione del Paese e di assumere il coraggio di far prendere le scelte migliori per la tutela e la salvaguardia della salute dei cittadini italiani". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)