Una potentissima ‘psicosetta’, con base operativa a Novara, è stata scoperta al termine di una complessa indagine dalla Questura di Novara, che nella notte hanno eseguito in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo numerose perquisizioni oltre che a Novara anche a Milano, Genova e Pavia. A capo della setta, i cui adepti erano in prevalenza di sesso femminile, c’era un uomo di 77 anni.

Associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù ed alla commissione di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche in danno di minore, sono le ipotesi d’accusa.

L’operazione Dioniso è l’ultimo atto di una indagine iniziata due anni fa e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino – Direzione Distrettuale Antimafia.

Il 77enne, denominato “il Dottore”, veniva venerato come un “Dio”, al quale tutti dovevano obbedire. Alle ragazze non era nemmeno concesso di chiamarlo per nome e lui decideva per tutte: sia dove avrebbero potuto lavorare, fino a chi doveva farlo “divertire”. Il “dottore” era circondato da alcune donne che facevano le sue veci e da intermediarie con le vittime, in una setta psicologica da cui era difficile uscire.

Proprio come un “Dio”, le sue “prescelte” – generalmente giovani – venivano introdotte nella setta con pratiche pseudo-magiche, grazie ad una fitta rete di attività commerciali (due scuole di danza, una scuola di “Spada Celtica”, erboristerie, ecc).

Le pratiche sessuali, spesso estreme e dolorose come delle torture “servivano ad annullare ‘l’io pensante’, ad accendere il fuoco interiore ed entrare in un mondo magico, fantastico e segretissimo”, dicevano le aguzzine.

Tutto questo ha portato le malcapitate a vivere “fuori dal mondo”, obbligate a chiudere i rapporti con famigliari o amici che non avrebbero condiviso la setta e gli ordini del “dottore” che, a quel punto, aveva in mano quelle ragazze e ne faceva ciò che voleva sia sulle scelte di formazione, che lavorative.

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