Con quasi 1.800 nuovi contagiati, il Piemonte è la seconda regione più colpita dal Coronavirus dopo la Lombardia. L’impennata dell’epidemia coincide però con il maggior numero di tamponi mai effettuati, quasi 1.400.

La Regione ha acquistato 1 milione di test rapidi, i primi 50mila sono arrivati al laboratorio di microbiologia e virologia delle Molinette saranno utilizzati per i pazienti che arrivano in pronto soccorso. “Stiamo completando la formazione dei dipendentispiega il direttore Giovanni La Valle.

Oltre che negli ospedali i tamponi rapidi saranno disponibili a pagamento anche in farmacia, e in un secondo tempo anche dal medico di famiglia.

È possibile farlo con una prenotazione presso le farmacie del Piemonte, il medico del lavoro per le aziende che vorranno farlo, e stiamo definendo l’accordo per farlo presso i medici di base. Il tutto a un prezzo contenuto, il prezzo medio per una farmacia che andrà a fare il tampone a casa con un infermiere si aggira intorno ai 40 euro“. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Il test rapido è meno invasivo rispetto a quello tradizionale e soprattutto ha tempi di risposta molto più veloci. Il tampone viene esaminato da una macchinetta a lettura facilitata e in 12 minuti si ha il risultato che chiarisce se si è positivi o no al coronavirus. Oltre alla macchinetta sarà possibile esaminare il test anche con le strisce.

Non occorrono richieste particolari, chiunque può andare a richiedere il tampone in forma privata e quel risultato sarà inserito sulla piattaforma, perché il tampone antigenico rapido quando dà un esito negativo dà un esito certo, uguale al molecolare. In caso di test positivo il servizio sanitario regionale disporrà il tampone molecolare. Faremo più in fretta. Oggi garantiamo 13mila tamponi tradizionali al giorno. Se l’evoluzione del contagio cresce non basteranno, coi test rapidi siamo pronti a fare di più.

Il completamento della gara ne prevede un ulteriore milione e 400 mila, che sono già stati ordinati”, annuncia il governatore Alberto Cirio. “Li usiamo – spiega – per testare tutte le Rsa del Piemonte ogni 15 giorni da qui alla fine di gennaio, nelle scuole, sul personale sanitario della regione, negli ospedali e nei pronto soccorso, negli uffici sensibili come quelli giudiziari e su 20 mila appartenenti alle forze dell’ordine“.
    “Nessuno ha sventolato bandiera bianca, anzi – continua il governatore -. Abbiamo un sistema di tracciamento dei contatti operativo su tutta la nostra regione, pur con tutte le difficoltà di una crescita esponenziale dei contagi, e siamo oggi in grado di isolare i positivi con una media di tre/cinque giorni; a febbraio lo facevamo in 18 giorni“.

1 commento

Rispondi