Si prevedono tempi lunghi, probabilmente qualche mese, per la decisione del tribunale del Riesame di Torino sulla convalida dei fermi disposti dalla procura di Verbania dopo l’incidente della Funivia del Mottarone, costato la vita a 14 persone il 23 maggio scorso.
I provvedimenti erano stati annullati dal provvedimento della gip Donatella Banci Buonamici.
I tempi potrebbero essere più brevi, se il Riesame valuterà di applicare un criterio di priorità. Il cambio in corsa del Gip, con il ritorno in campo della giudice titolare Elena Ceriotti allungherà, invece, quelli dell’altra decisione pendente, sulla richiesta di incidente probatorio avanzata dal legale di Gabriele Tadini, l’unico dei tre indagati al momento ancora sottoposto a una misura cautelare, quella degli arresti domiciliari.
Le testimonianze dei cittadini
Ci sono anche cittadini arrivati di loro iniziativa in Procura a raccontare come, a loro parere, la Funivia del Mottarone avesse mostrato problemi di funzionamento, soprattutto nei giorni appena precedenti al tragico schianto. Le loro parole sono andate a corroborare l’impianto accusatorio della Procura assieme alle nuove testimonianze raccolte dai carabinieri e agli accertamenti compiuti anche sugli aspetti amministrativi. Compresi quelli sull’ultima gara d’appalto per la concessione della Funivia, che risale al 2014. E sulle carte che documentano le manutenzioni, quelle programmate e dovute per legge e quelle rese necessarie da malfunzionamenti e problemi vari.
Tragedia funivia, vicenda diventa caso politico?
E’ anche sulla base di questo materiale che la procuratrice capo Olimpia Bossi ha costruito il ricorso che da ieri è all’attenzione del tribunale del Riesame di Torino, che dovrà decidere sulla convalida dei fermi.
Intanto, cresce la tensione all’interno del palazzo di giustizia verbanese dopo le polemiche suscitate dalla decisione del presidente del tribunale di assegnare il fascicolo al gip titolare. Ieri la dura presa di posizione degli avvocati penalisti di Verbania ha trovato eco immediata nelle Camere Penali di tutta Italia, e sta trasformando la vicenda in un caso politico.
L’assemblea straordinaria degli avvocati convocata per il 22 giugno in un Hotel di Verbania sarà certamente un appuntamento di rilievo nazionale.