Da oggi l’Autorità di bacino potrebbe dichiarare il Piemonte zona rossa, insieme al resto del nord Italia. Significa che la regione passerebbe nella fascia di massima criticità e l’emergenza verrebbe gestita direttamente dalla Protezione Civile.

Le prossime due settimane saranno cruciali per salvare l’agricoltura. Proprio per questo è stata avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico. Nei prossimi giorni si avrà contezza di tutte le iniziative locali che verranno messe in campo”, spiega l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati.

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha detto che “lo stato di Calamità servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari”.

Il meteo

Una situazione che ormai si protrae dall’inverno e che continua a preoccupare in particolar modo il Nord. Le piogge sono infatti dimezzate rispetto lo scorso anno. La crisi idrica ha raggiunto livelli eccezionali in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna ma anche Valle d’Aosta e Trentino.

Qualche temporale potrebbe arrivare tra il tardo pomeriggio e la serata di domani, così come nella prima parte di mercoledì. I temporali interesseranno Alpi, Prealpi, pedemontane e vicine pianure. Ma non sarà sufficiente a risolvere la crisi idrica in atto.

Emergenza in molti comuni e agricoltura in ginocchio, allarme per il troppo caldo

In Piemonte il Po ha una portata d’acqua del -72% rispetto al normale. Ma un po’ tutto il fiume sta vivendo la siccità più grave degli ultimi 70 anni.

Senza piogge le risaie del Vercellese non riusciranno ad andare oltre fine mese e si dovrà dire addio al riso per quest’anno, spiega Confagricoltura Vercelli e Biella. “Nella parte bassa del Vercellese – dice Bondesan – se non riusciremo a sommergere nell’arco della prossima settimana, potrebbero essere compromesse diverse decine di ettari di risaie“.

Sos animali

Non solo raccolti bruciati dalla siccità, a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie. Le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. A preoccupare e anche la mancanza del foraggio per l’alimentazione a causa dell’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 1/3 le rese. L’allarme lanciato dalla Coldiretti e evidenzia lo stato di emergenza per il forte calo delle rese produttive di tutti i raccolti agricoli lungo tutta la Penisola. Che in alcuni casi sono addirittura dimezzati con cali fino al 50%.

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