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Donald Trump torna a paragonare i suoi problemi legali alla persecuzione del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, morto in una colonia penale russa la scorsa settimana. In un'intervista con Fox News in South Carolina, l'ex presidente degli Stati Uniti – da giorni criticato dagli oppositori per il suo rifiuto di condannare in maniera esplicita Vladimir Putin dopo la moerte del dissidente – ha offerto un moderato tributo a Navalny, ma non ha attribuito alcuna responsabilità per la morte inaspettata del leader dell'opposizione russa.
Navalny era "un uomo molto coraggioso" e probabilmente non sarebbe dovuto tornare in Russia. "Probabilmente sarebbe stato molto meglio parlare dall'esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile", ha detto Trump, prima di tornare a parlare della sua persecuzione politica. "Sta succedendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un paese comunista in molti modi. E se guardi, sono il candidato principale, sono stato incriminato. Sono stato incriminato quattro volte. Ho otto o nove processi… tutto a causa del fatto che sono in politica. Mi hanno incriminato per cose così ridicole", ha affermato il tycoon, favorito per la nomina presidenziale repubblicana. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)