(Adnkronos) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha esortato gli alleati a ''non essere codardi'' rispetto al sostegno a Kiev di fronte all'aggressione militare russa. Intervistato dal quotidiano ceco Pravo, il capo dell'Eliseo ha spiegato che ''oggi non c'è consenso sull'invio di truppe di terra'' in Ucraina. In visita a Praga, Macron ha però insistito sul fatto che ''nulla è da escludere. Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra''. Il presidente francese ha aggiunto di essere "sempre stato chiaro sul fatto che non siamo in guerra contro il popolo russo e ci rifiutiamo di entrare nella logica dell'escalation''. ''A mio avviso, abbiamo bisogno di un nuovo inizio, di un risveglio strategico delle nostre democrazie perché la Russia, attraverso la sua impunità, minaccia la sicurezza del continente europeo e i suoi valori'', ha proseguito Macron, sottolineando che ''gli ucraini stanno lottando per i nostri valori, la nostra sicurezza e la nostra libertà, e anche noi dobbiamo raccogliere questa sfida''. Macron ha sottolineato che ''la nostra determinazione non vacillerà perché riguarda la nostra sicurezza''. Nel frattempo ''la Russia ha subito una serie di battute strategiche e di perdite sul campo'' in Ucraina, mentre ''la Nato si è rafforzata e l'Unione europea ha deciso di aprire i negoziati per l'adesione dell'Ucraina''. La Russia, intanto, secondo Macron ''è entrata in una nuova fase, anche nei confronti dei Paesi europei''. Il capo dell'Eliseo ha citato a proposito ''un aumento degli attacchi informatici e delle azioni di disinformazione in Francia e in molti Paesi europei''. Anche la morte del dissidente russo Alexei Navalny, che ''ci ha scioccato tutti, è una dimostrazione dell'indurimento del regime di Cremlino. Ma allo stessi tempo è un segnale di debolezza e di paura rispetto a qualsiasi forma di opposizione".  La settimana scorsa avevano sollevato polemiche le parole di Macron circa un possibile invio di soldati a Kiev in futuro. "Oggi non c'è consenso sull'invio di truppe di terra in modo ufficiale, scontato e approvato. Ma nella dinamica non è da escludere nulla. Faremo tutto il necessario affinché la Russia non possa vincere questa guerra", aveva spiegato al termine della Conferenza di Parigi. Ma dalla Germania all'Ungheria, dalla Polonia alla Gran Bretagna, le nazioni occidentali hanno preso le distanze dalle dichiarazioni del capo dell'Eliseo. Mentre la Russia, attracerso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha avvertito che "l'invio di truppe occidentali in Ucraina porterebbe inevitabilmente a uno scontro militare diretto tra Russia e Nato".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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