(Adnkronos) – All'esercito ucraino dovrebbe essere consentito di "neutralizzare" i centri militari russi da dove vengono lanciati i missili contro l'Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso di un punto stampa congiunto con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "Pensiamo che dovremmo permettere loro di neutralizzare i siti militari da dove vengono lanciati i missili, da dove l'Ucraina viene attaccata", ha detto Macron, sottolineando però che "non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente le strutture civili". Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parteciperà alle celebrazioni per l'80mo anniversario del D-Day che si terranno in Normandia il prossimo 6 giugno, ha annunciato il presidente francese. A una domanda sull'invio di istruttori militari francesi in Ucraina, Macron ha risposto infatti che farà "annunci" in merito quando "il presidente Zelensky si recherà in Francia in occasione del D-Day la prossima settimana". E' "chiaro" che per l'Ucraina colpire "obiettivi militari" in territorio russo per difendersi dagli attacchi è "legittimo dal punto di vista del diritto internazionale", ma è "altrettanto chiaro" che la decisione di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi fornite a Kiev "spetta ad ogni singolo Stato membro. Nessuno può costringerli" a farlo. Queste intanto le parole sul tema dell'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, in conferenza stampa al termine del Consiglio Difesa a Bruxelles. "Alcuni", che prima erano perplessi, continua Borrell, "hanno cambiato idea e oggi hanno accettato di rimuovere quelle limitazioni, mentre "altri continuano ad essere riluttanti a prendere quella decisione. Capisco le perplessità" di chi teme che consentire all'Ucraina di usare le armi fornite dagli europei per colpire obiettivi in territorio russo, "ma nella vita bisogna fare delle scelte. So che alcuni Paesi sono fortemente contrari, altri sono assolutamente a favore". "Non posso dire – prosegue l'Alto Rappresentante – quale sia la maggioranza, ma nessuno può impedire ad un Paese Ue di fornire all'Ucraina un'arma che poi può essere usata in territorio russo. Non possiamo impedirglielo, così come non possiamo obbligarlo a fare così". Ad oggi "un Paese e mezzo o due" si è espresso chiaramente a favore di una rimozione delle restrizioni all'uso delle armi fornite a Kiev, conclude Borrell. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)