Si era reso responsabile di violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne, era stato condannato dal tribunale di Vercelli a sei anni e sei mesi di reclusione, ma prima della sentenza era riuscito a scappare in Francia.
L’uomo, un ivoriano di 37 anni, è stato rintracciato dalla squadra mobile. Scappato dopo la condanna, ora è in carcere. Tre anni fa la ragazza ha raccontato delle violenze in casa.
Vercelli, abusa della figlia poi fugge in Francia: i fatti
L’indagine parte nel gennaio del 2018 quando la squadra Mobile della questura di Vercelli raccoglie le confidenze di una donna adulta, di origine ivoriana, che era stata interpellata in una disperata richiesta di aiuto da una ragazzina, facente parte della medesima comunità ivoriana, in quanto vittima di violenze sessuali da parte del padre.
Dalle dichiarazioni emerge che la ragazzina vive in un alloggio cittadino di edilizia popolare con il padre abusante, con il fratello pluripregiudicato per reati contro la persona, il patrimonio e fatti di droga, con uno zio e con una quarantenne donna nigeriana che esercita l’attività di prostituzione proprio all’interno di quella abitazione.
Raccolti i primi indizi di colpevolezza si colloca la giovanissima in una comunità protetta. La minore conferma gli abusi del padre, incominciati da quando aveva 13 anni. Dalle indagini l’uomo risultava essere ossessionato dalla figlia, giungendo addirittura a fare un piccolo foro nella porta d’ingresso della sua stanza al fine di poterla spiare, senza essere visto, mentre si spogliava.
Il tribunale di Vercelli l’1 novembre scorso condanna l’uomo alla pena di anni 6 e mesi 6 di reclusione, in quanto riconosciuto colpevole del reato di violenza sessuale. Ma era fuggito, probabilmente in Francia, dove vive la moglie. La squadra mobile della questura di Vercelli, lo ha rintracciato a fine dicembre quando, per non perdere la casa popolare, era tornato in Italia dove vive ancora il figlio, ai domiciliari.
A seguito del rintraccio dell’uomo, la Procura ottiene l’emissione di una custodia cautelare in carcere in danno dell’uomo con contestuale mandato di arresto europeo. L’uomo viene fermato, arrestato e trasferito al carcere di Vercelli.