Sette alberghi su dieci chiusi, un’occupazione media delle camere inferiore al 10% e un mancato incasso di 700 mila euro per la sola notte di Capodanno.
Il settore alberghiero torinese chiede, già da tempo, un intervento concreto del governo, ristori immediati e una diminuzione concreta dei costi fissi di gestione.

La presidente Assohotel Torino Giulia Beccaris commenta così: “Dopo un Natale disastroso, questi numeri confermano che neppure il Capodanno porterà un po’ di sollievo. Da settimane non facciamo che ricevere disdette anche delle poche prenotazioni che avevamo, tanto che circa il 70% delle strutture ha deciso di chiudere durante le feste per contenere i costi. Da inizio lockdown le perdite sono di circa l’80% rispetto al 2019. A questo – continua – si aggiunge la frustrazione di essere stati esclusi dal bonus Natale”.

Beccaris pensa anche alle località sciistiche, “dove la situazione non è migliore e se fossero confermate le indiscrezioni sul prolungamento della chiusura degli impianti oltre il 6 gennaio risulterebbe compromesso almeno il 60/70% del fatturato stagionale”.

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