Luigi aveva 93 anni e Anna 89 anni. Sono venuti a mancare a distanza di due mesi, nella fine del 2020.

Una vita di tradizione e lavoro nel famosissimo pastificio che porta il loro nome, Giustetto, e che è un punto di riferimento per la pasta fresca dai primi del 900.

Le loro ricette (soprattutto i famosissimi agnolotti) sono state tramandate al nipote Franco Rabezzana che è anche il titolare dell’attività da un anno. “Sono cresciuto nel pastificio e nell’enoteca accanto dei miei genitori. I miei zii mi hanno insegnato molto. Loro che hanno trascorso una vita insieme e quando hanno smesso di lavorare sono crollati. Mio zio è mancato il 31 ottobre, il 30 dicembre anche mia zia che non ha retto il dolore, così la sua salute è peggiorata pian piano”. Sì, perchè proprio in vista dei grossi impegni di Natale i due fratelli avevano scelto di riposarsi, data l’età.

Erano fratello e sorella, ma potevano sembrare marito e moglie dato il legame forte che c’era tra i due. Agnolotti, gnocchi (esclusivamente di patate), cappelletti, insalata russa, semolini, prosciutto in gelatina e altri classici piemontesi venivano preparati da Luigi, mentre Anna stava dietro il bancone a servire i clienti che arrivavano da tutta la città (e non solo). E tante volte ci si fermava a chiacchierare, non solo a fare acquisti.

Una fantastica “antica bottega” in un centro che cambia sempre più volto lasciando spazio ai brand internazionali. Ma che oggi vuole ricordare una tradizione, una coppia che si è svegliata alle 6 del mattino per decine di anni e un luogo in cui si respira il vecchio Piemonte che si intreccia col nuovo. Che ha servito le tavole di più generazioni.

A volte basta poco per fare della propria vita un’arte. Grazie di tutto, fratelli Giustetto!

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