É uscito il 3 aprile 2021 il libro “Alle origini della Demagogia”, scritto da Lucilla Guendalina Moliterno. Politologa con un passato da ricercatrice universitaria di Filosofia Politica dell’Università degli Studi di Torino.
Nell’abstract del libro si legge “l’occidente contemporaneo sembra brulicante di politici dal carisma grottesco, di individui sorridenti che (per scopi deviati) esasperano la dialettica amico-nemico per scioccare l’audience, di personaggi che twittano in continuazione per ottenere un consenso che si esprime attraverso il pulsante «like».
La personalizzazione della posizione di governo e la concentrazione del potere a uso privato appaiono questioni estremamente contemporanee. Tuttavia sono dinamiche, forse antropologiche prima che politiche, molto antiche. Abbracciando la convinzione che i classici antichi possano aiutarci a comprendere il presente, per affrontare il complesso fenomeno della demagogia Lucilla G. Moliterno sceglie di ripartire dalla lezione platonica.”
Chi è l’autrice, Lucilla Guendalina Moliterno
Lucilla Guendalina Moliterno ha conseguito il Dottorato di ricerca in Studi Politici all’Università degli studi di Torino con una tesi in Filosofia politica. Ha svolto attività di ricerca post-Doc. per l’Istituto italiano di studi filosofici di Napoli e la Fondazione Burzio di Torino.
Attualmente Lucilla Guendalina Moliterno è una politologa con un passato di ricercatrice universitaria di Filosofia Politica dell’Università degli Studi Di Torino. La sua attività di studio e ricerca è incentrata sulla produzione e comunicazione culturale in qualità di copywriter, editor, formatrice e organizzatrice di eventi scientifici e divulgativi. Lavora con diverse realtà culturali, focalizzandosi sulla formazione e divulgazione per il laboratorio permanente di Biennale Democrazia. Manifestazione di rilevanza internazionale presieduta da Gustavo Zagrebelsky.
Moliterno è inoltre impegnata come co-autrice nella progettazione e stesura di un manuale di storia della filosofia in tre volumi per le scuole secondarie superiori per l’editore Laterza. “Alle origini della demagogia” (Pathos edizioni, 2021) è la sua prima monografia. Tra i suoi contributi in volume sullo stesso tema si segnalano: “Demagoghi democratici. Un eterno ritorno?”, ”Pleonocracia. Una forma de gobierno demagógica?”, “Il grande demagogo: reputazione, prestigio, carisma”, “La figura del demos: un’invenzione dei demagoghi?”, ”Quale demagogia? Riflessioni a partire da Platone”.
L’autrice racconta il suo libro
Abbiamo chiesto alla Dottoressa Lucilla Moliterno di raccontarci il suo libro.
“Alle origini della demagogia nasce da una grande mole di materiali prodotti nel periodo in cui ho avuto la fortuna di lavorare nel mondo della ricerca accademica. Prima come dottoranda a Torino e poi come ricercatrice post-Doc tra Torino e Napoli”.
“Lasciata quella realtà professionale, ho deciso di dare una collocazione editoriale a questo materiale frutto di lunghi anni di ricerca, che nasce nel solco della scuola di filosofia politica torinese. Che ha tra i suoi temi di interesse l’analisi dei problemi legati alla democrazia. Il saggio parte da quella che Norberto Bobbio, filosofo mio concittadino, ha chiamato «la lezione dei classici» e si basa prevalentemente sul discorso filosofico antico dedicato alle forme di regime – i sistemi politici – e del mutamento politici. I Greci tendevano a classificare le forme di regime a seconda del numero di governanti e a ritenere che, nel tempo, l’una si trasformasse nell’altra. Sono convinta che gli antichi ci aiutino a comprendere il presente: hanno ancora qualcosa da dirci perché i nostri dibattiti attuali rispecchiano i loro grandi dilemmi”.
“Studiare i classici antichi permette di risalire all’origine di numerose questioni che ancora oggi rimangono aperte, questioni politiche in questo caso. I classici ci parlano ancora, insomma. E talvolta quasi senza il bisogno di essere attualizzati, nonostante non vadano mai isolati dal loro contesto storico. Per affrontare il fenomeno demagogico prendo le mosse dal pensiero di Platone, punto di partenza privilegiato perché – nonostante in questi dialoghi non usi mai né il termine demagogia né demagogo – il filosofo riteneva che la democrazia fosse inevitabilmente destinata a degenerare in demagogia. Il saggio prende, dunque, avvio dalla nient’affatto scontata tesi che la democrazia sia destinata a mutarsi in una forma autocratica, in tirannide nel lessico platonico. Proprio attraverso la demagogia e per processo quasi fisiologico”.
“Il saggio si basa su testi antichi, ma l’ambizione è fornire degli strumenti con cui si possano interpretare fenomeni anche contemporanei. La demagogia è infatti un tema ricorrente lungo tutta la storia del pensiero politico. La mia analisi ricostruisce oggettivamente le nozioni, in questo caso un fenomeno che emerge come negativo dalla letteratura, senza miei giudizi di valore né pretese su come risolvere le questioni problematiche, nonostante io abbia maturato delle precise opinioni in merito”.