Amedeo Avondet di “Italia Unita” ha inviato un comunicato stampa che vuole rispondere agli articoli sull’attacco terroristico al Crocus. Lo pubblichiamo integralmente.

“Tutte le prove del comitato investigativo portano alla pista ucraina. Quando il 29 febbraio dissi a Parenzo che Mosca era sotto forte minaccia da parte degli agenti ucraini venni deriso, purtroppo ho avuto ragione.”

Il Servizio Federale di Sicurezza Russo (FSB), che sta indagando sul caso, ha accusato i servizi segreti ucraini di contattare sistematicamente cittadini della Federazione Russa, inclusi i minorenni, utilizzando numeri contraffatti provenienti dal territorio ucraino, e di convincerli ad attuare attacchi terroristici in centri commerciali, nodi di trasporto e infrastrutture sociali all’interno della Federazione Russa in cambio di compensi monetari, una pratica del tutto uguale a quella utilizzata per reclutare i terroristi del Crocus. Nonostante la dichiarazione dell’ FSB io ero purtroppo a conoscenza di questa pratica già da tempo, so benissimo come ragionano gli ucraini e cosa sono pronti a fare.

La via di fuga dei terroristi

Secondo lo stesso direttore dell’FSB, Bortnikov, gli autori dell’attacco terroristico al Crocus, “intendevano recarsi all’estero, precisamente nel territorio dell’Ucraina. Secondo le nostre informazioni operative preliminari, erano attesi lì. Stavano preparando una via di fuga per loro.

La Russia ha poi precisato a livello ufficiale che l’ attacco terroristico a Crocus è stato ritenuto necessario dai servizi segreti dell’Ucraina per destabilizzare la situazione in Russia e seminare il panico nella società.
Budanov, capo dei servizi di sicurezza dell’Ucraina, sarà dunque ritenuto un obiettivo legittimo per la Russia, similmente a chiunque commetta crimini contro la Russia.

L’FSB ha poi affermato che l’attacco terroristico a Mosca è stato facilitato dai servizi speciali ucraini, nonostante sia stato condotto da islamici radicali. I terroristi sarebbero stati addestrati da Kiev in Medio Oriente, Nikolai Patrushev, Segretario del Consiglio di Sicurezza Russo, ha poi enfatizzato il coinvolgimento dell’Ucraina nell’attacco, ad una domanda diretta del canale telegram russo Shot in merito al coinvolgimento di Kiev nella strage Patrushev ha risposto con un coinciso ma efficace “Certamente sì”.

Infine, l’FSB ha annunciato la prevenzione di un attacco terroristico in un punto di raccolta di aiuti umanitari per le truppe al fronte nella regione di Samara, pianificato da un associato del gruppo terroristico “Corpo Volontario Russo” bandito nella Federazione Russa.

Complotto?

Appare dunque evidente che quello che dico non è una “teoria del complotto” ma la versione ufficialmente riportata da chi sta svolgendo le indagini sul caso. Nonostante tutto ciò Il portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dichiarato che non ci sono prove del coinvolgimento dell’Ucraina nell’attacco terroristico vicino a Mosca, smettendo sia i fatti sia i risultati preliminari delle indagini.

Ovviamente la speaker di Biden ha omesso anche la direzione della fuga dei terroristi, che costituisce prova diretta e incontrovertibile.

A smentire la ricostruzione di Washington ci ha poi pensato il Presidente Russo Vladimir Vladimirovic Putin, che durante una riunione sulle misure post-attacco terroristico, ha denunciato i tentativi degli Stati Uniti di scagionare Kiev dal coinvolgimento nell’attacco terroristico a Crocus, raffigurandolo come un’azione dell’ISIS.
Putin ha poi affermato che il ricorso al terrorismo si allinea alle campagne intimidatorie e di destabilizzazione ordite proprio da Kiev, che ha già colpito più volte la Russia con attacchi terroristici deliberati e diretti contro esponenti della società civile, a questo punto vorrei ricordare a tutti gli attentati avvenuti contro Tatarsky, Daria Dugina, Prilepin e molti altri.
Sono abituato a difendere le mie idee nei pressi della prima linea, nel fango, insieme ai soldati, come corrispondente di guerra, non nei salotti televisivi.
Le illazioni di Open non mi spaventano ma sono un attacco diretto alla mia professionalità, non escludo di ricorrere a vie legali.

Conclusione

Io sono stato in Donbass, vedo come gli ucraini bombardano donne e bambini e come stiano prendendo deliberatamente di mira i civili a Belgorod. L’Ucraina usa da sempre metodi terroristici, solo loro potevano agire con tale crudeltà anche in occasione dell’attacco al Crocus, non ho alcun dubbio. La notizia della nazionalità ucraina di uno degli arrestati è stata smentita dal mio canale alle 10:24 del 25 marzo, ed è stata diffusa da Linin, non da me. Evidentemente i fact checker di Open non sanno utilizzare la traduzione automatica di Telegram. Lo spiegheranno al giudice”.

Amedeo Avondet, Comunicato Stampa

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