Anche a Torino oggi, come in molte altre città d’Italia, si è svolta la commemorazione per la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, giunta alla sua seconda edizione. In collaborazione con il Comitato 10 Febbraio è stata deposta una rosa rossa presso il Sacrario alle Vittime Civili della Guerra.
“Questa manifestazione è stata fortemente voluta dall’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, presieduta da Emiliano Ciotti, un libero sodalizio che da tanti anni ricerca documenti e testimonianze su queste tragiche vicende e si avvale della collaborazione di un gruppo di avvocati, ricercatori storici, giornalisti e scrittori” hanno dichiarato gli organizzatori.
“La seconda edizione della ‘Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate’, che oggi commemoriamo, vuole ricordare un dramma avvenuto in Italia nel periodo 1943-1944, quando 60.000 donne e uomini furono violentati dalle truppe coloniali francesi. Un evento tragico sul quale per anni è calato il silenzio assoluto. Vicende dimenticate, una verità per troppo tempo negata.”
“Queste sistematiche violenze sono passate alla storia con il termine “Marocchinate”, utilizzato per la prima volta nel 1946, e furono compiute dai soldati alleati e in particolare dalle truppe coloniali francesi, composte in maggioranza da algerini, tunisini, marocchini e senegalesi. Questi militari – conclude la nota – inquadrati nell’Esercito Francese, si lasciarono andare a violenze di ogni genere contro i civili italiani. Iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943, proseguirono in Campania, nelle provincie laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo; in Toscana nel senese e nel grossetano e nell’isola d’Elba, per terminare alle porte di Firenze nel luglio 1944.”
Alla commemorazione era presente anche Matteo Rossino del Comitato 10 Febbraio, che ha dichiarato: “Oggi siamo qui per ricordare, per rompere il muro del silenzio, come accaduto per le foibe, e per ridare dignità alle donne e agli uomini che subirono queste violenze e pagarono anche con la vita il coraggio di difendere sé stessi, i famigliari e i propri beni. Chiediamo inoltre – ha concluso Rossino – l’istituzione per legge di una giornata durante la quale siano commemorate le vittime innocenti di questa pagina di storia strappata dai libri troppo a lungo.”
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