In occasione dell’appena concluso Challenger di Zadar, SuperNews ha raggiunto in esclusiva uno dei suoi protagonisti: Andrea Vavassori. Il tennista piemontese ha parlato della sua vittoria nel torneo di doppio, ottenuta insieme al suo compagno di gioco Kolar nel match terminato 10-6 al super-tie break contro la coppia Agamenone-Guinard, e del suo percorso in singolare, terminato ai quarti di finale dopo la sconfitta subita proprio contro il francese Guinard. L’azzurro ci ha inoltre rivelato i suoi obiettivi futuri e i prossimi tornei a cui prenderà parte, a cominciare dal Challenger di Oeiras in Portogallo.

Andrea, tu e Cobolli siete stati gli unici italiani nel singolare ad arrivare ai quarti di finale del Challenger di Zadar. Cobolli ce l’ha fatta e ha vinto il torneo, mentre il tuo percorso, purtroppo, si è fermato ai quarti di finale a causa della sconfitta subita contro il francese Guinard. Cosa non ha funzionato nel match che ti avrebbe permesso di accedere alla semifinale?

Sì, io e Flavio siamo stati a stretto contatto in questa settimana: ci siamo fatti il tifo a vicenda, sono molto felice per lui. È un ragazzo che lavora duro da anni, nell’ultimo anno ha fatto dei progressi pazzeschi. Mi piace molto come lotta in campo, il suo atteggiamento, la voglia che ha di vincere e di trovare la soluzione per portare a casa le partite. È stato bravo perché è stato sotto sia nel primo turno contro Serdarusic che nel secondo turno contro Prizmic, classe 2005, ma superati questi due ostacoli ha avuto vita un po’ più semplice ed è riuscito a vincere la partita dei quarti e della semifinale contro Guinard. Per quanto mi riguarda, ho giocato un buon torneo. Dopo l’Australia non ho avuto grande modo di giocare in singolare, quindi sono stati importanti sia il torneo di Roseto sia questo Challenger per fare tante partite e rimettermi in condizione di fare buoni risultati, anche per cercare di raggiungere le qualificazioni di Parigi e successivamente quelle di Wimbledon. In singolare non avrò tanto da difendere in questo periodo, quindi tutti i risultati sono buoni per raggiungere questi due obiettivi. Allo stesso tempo voglio fare bene in doppio, perché vorrei entrare in top 50 quest’anno. In doppio dovrò difendere tanti punti fino al torneo di Como, dopodichè avrò meno risultati da difendere, quindi tornerò a spingere, a cercare di far bene e trovare un socio un po’ più fisso, senza cambiare tutte le settimane. Adesso giocherò con Kolar in Portogallo, mentre con Zielinski a Marrakech la settimana dopo. Poi tutto dipenderà dai miei risultati in singolo, se avrò la sicurezza di essere già nelle qualificazioni di Parigi o meno. Indipendentemente da questo, sceglierò sempre di fare una programmazione per giocare anche gli ATP 250 in doppio e mantenere la classifica alta.

Qual è stato l’avversario più ostico tra quelli affrontati e poi battuti?

Il primo turno è stato duro, perché nei primi due giorni c’è stato molto vento e perché sapevo che Zhang fosse un avversario difficile, molto aggressivo. Successivamente avrei dovuto giocare contro Kolar, ma è stato battuto da un ragazzo serbo classe 2003, mio avversario nel secondo turno. Anche lui è stato un tennista ostico da affrontare. Io sono sempre stato in vantaggio, ma mi sono un po’ complicato la vita nel secondo set, e Medjedovic è stato bravo a tornare in partita, ma fortunatamente sono riuscito a chiudere il match in due set. Infine, contro Guinard è stata una partita difficile: il francese veniva da tanti match vinti, da un percorso in cui ha preso tanta fiducia. L’incontro è terminato 6-4 6-4, un risultato un po’ severo, perché anche io ho avuto le mie occasioni per arrivare al tie-break in entrambi i set. Tuttavia, come ho già detto, in questo momento per me è importante fare tante partite e prendere fiducia, ed è quello che ho fatto in queste due settimane.

In doppio tu e Kolar avete vinto il torneo battendo in finale la coppia Agamenone-Guinard. Quanto conta per voi questo successo? Possiamo dire di esserti preso una piccola rivincita sul francese?

In doppio è stata una bella soddisfazione, anche perché abbiamo vinto la partita annullando quattro match point in finale, quindi è un successo che ci dà tanta fiducia e che ci farà affrontare questo nuovo torneo con consapevolezza, in maniera serena. Adesso, forti di questo successo, giocheremo ancora più carichi il Challenger di Oeiras.

Ti vedremo presto in Davis e in doppio con un altro azzurro?

È uno dei miei più grandi sogni poter vestire quella maglia. È già stata una grande esperienza essere presente nella formazione dell’ATP Cup lo scorso anno e raggiungere la finale insieme a Berrettini, Fognini e Bolelli. Si è formato un gruppo molto unito e la finale raggiunta si deve anche a questo. Ho un ottimo rapporto con tutti i ragazzi italiani, quindi sarà bellissimo in futuro poter vestire la maglia azzurra. Spero di meritarla e che quel giorno arrivi presto. Ce la metterò tutta per migliorare, sia in singolo sia in doppio, e per farmi trovare pronto per quando sarà necessario.

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