Oggi si festeggia il 106° anniversario di nascita della Brigata Sassari (Tattaresa), brigata di fanteria meccanizzato dell’Esercito Italiano.
Il primo marzo del 1915, con la “Grande Guerra” già scoppiata da qualche mese, vengono costituiti il 151° (con sede a Sinnai) e il 152° (situato a Tempio Pausania) Reggimento, con la particolarità di essere composti interamente da uomini sardi, per tenere vivo il senso di appartenenza e lealtà.
La storia della Brigata Sassari
I Dimonios, come sono soprannominati, sono i diretti eredi dei Cohors II Sardorum, operanti in epoca Romana e schierati durante la conquista del Nordafrica.
Secondo alcune fonti, riprese anche dal giornale “La Nuova Sardegna”, la Brigata Sassari nacque per via di una violenta rissa tra un gruppo di artiglieri sardi e un reggimento di “continentali”, con i secondi annientati dai primi.
Nel primo conflitto mondiale le vengono assegnati attestati di riconoscimento da parte del Comando Supremo. Per essere stati la migliore unità durante la battaglia sull’Isonzo. Negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare.
Nel ’16 ridonarono con le loro gesta eroiche i monti del massiccio delle Melette e il Monte Zebio all’Italia, ricevendo per questo la loro prima medaglia d’oro.
Presero parte anche alla battaglia di Caporetto nel 1917, dove grazie anche al loro contributo, vennero respinti gli invasori austriaci che non superarono il Piave. Nel 1918 ottennero la seconda medaglia d’oro per la vittoria nella battaglia dei Tre Monti.
Il bollettino di guerra alla fine del conflitto è tragico per i sardi, che persero quasi 4000 uomini, ovvero il 14% di quelli inviati al fronte, contro il 10% della media nazionale.
Durante la seconda guerra mondiale vengono accorpati ad altri reggimenti e la maggior parte vanno a combattere sui Balcani.
Brigata Sassari oggi
In tempi più recenti, il 12 novembre 2003, cadono a Nassiriya il Maresciallo Silvio Olla e il Tenente Massimo Ficuciello. Mentre stavano facendo da scorta al regista italiano Stefano Rolla, deceduto anch’egli.
Il loro coraggio e la loro astuzia gli vale l’appellativo di “Dimonios”, ovvero diavoli. Attribuitogli per la prima volta dagli austriaci, e tradotto in lingua sarda logudorese.